@Yuri_Bunny
Fantasia sulla punizione, fatta a racconto:
Sono abbastanza ubriaca, ma la mano che stringe il mio polso mi fa risvegliare un po' dallo stato di ubriachezza. Vengo trascinata fuori dalla folla, e sbattuta dentro una macchina. So bene chi è la persona che mi sta portando via dalla festa, e tremo alla realizzazione.
«P-padrona
Provo a chiamarla, ma la padrona, sul sedile del guidatore, mi ignora. So bene, anche nella mia ubriachezza, che parlare potrebbe peggiorare la situazione, più di quanto sia possibile. Una volta arrivati a casa, mi prende per il braccio e con violenza mi tira fuori dall'auto. Ho paura, com'è giusto che sia. Vengo distratta dai miei pensieri quando vengo spinta dentro una stanza rossa.
«Non solo» comincia la padrona, con voce spaventosamente tranquilla. «hai disobbedito al mio divieto di andare in discoteca, ma pure» prende una pausa mentre si avvicina, costringendomi ad indietreggiare per la paura. «Ti sei ubriacata, e come ciliegina sulla torta, ti sei fatta toccare.» Sbatto contro il muro proprio quando la sua tranquillità sì spezza. «Hai osato farti toccare, tu, che sei MIA.» Quasi urla, afferrandomi con la mano per il volto, costringendomi a guardarla.
«Adesso» Riprende con voce calma. «Tu prenderai la punizione che ti merita, senza fiatare, a meno che tu non voglia che la punizione sì prolunghi, vero?». Scuoto la testa, non osando parlare, terrorizzata. Quasi tutto l'effetto dell'alcool è scomparso, rimpiazzato dal senso di colpa e dalla paura.
«Spogliati» ordina la padrona, mentre apre l'armadio che c'è nella stanza.
Tremando, mi spoglio velocemente, e mi metto in ginocchio, ignorando il freddo che mi colpisce.
La padrona sì gira, e dopo avermi accarezzato la testa, mi prende per i capelli e mi fa alzare lo sguardo, mettendo il collare stretto sul mio collo.
«Fai la brava omega quale dovresti essere e forse forse ti do un compenso» dice, prima di riprendermi per i capelli e trascinarmi sul letto.
«A quattro zampe, subito» ordina, ed io faccio immediatamente quel che dice. Sono un po' bagnata, forse per via della dominanza che la padrona irradia, e lei lo nota.
«Ma guarda che omega. Già bagnata pronta per me» dice, passando con la mano sulla mia apertura.
«Conta» ordina, tirando uno schiaffo sul mio sedere. faccio come dice, il dolore che prende sopravvento rispetto all'eccitazione. La padrona, dopo trenta sculacciate, prende un oggetto che non riesco a vedere, e lo infila dentro a secco. Urlo, sentendomi lacerare un po', ma non appena sento vibrare l'oggetto dentro di me, il dolore si trasforma in dolore piacevole. sento l'oggetto vibrare sul mio punto, mandando scariche di piacere dolorose. Mordo la mia mano, cercando di fermare i gemiti, non volendo disubbidire alla padrona.
«Dimmi, ti sei divertita a farti toccare?» dice la padrona, tirando fuori l'oggetto ancora vibrante, e spingendolo dentro di nuovo.
«Ti sei divertita a disobbedire a me, la tua padrona?» ringhia, mentre fa andare dentro e fuori l'oggetto.
«DIMMI» quasi urla, ringhiando. «ti ricordi di chi sei? eh, piccola omega?» esclama, spingendo più forte dentro il mio corpo. cado con il viso tra le coperte, non riuscendo più a tenermi dal troppo piacere.
«Rispondi omega.» Ordina, continuando a torturami.
«Sono-sono sua padrona.»
«Dillo più forte»
«Sono sua padrona!» urlo, sentendomi allo stremo. Vorrei venire, ardentemente, ma so che mi è vietato. Delle lacrime stanno bagnando le mie guance, forse sono dovute al troppo piacere che sto sentendo.
«Mh, brava» la padrona lascia l'oggetto vibrante dentro di me e si mette davanti a me, alzandomi il viso.
«Ora, hai capito la lezione omega?» Chiede, la voce tranquilla. Annuisco, violentemente, gemendo sommessamente tra le lacrime.
«Brava.» Afferma, e tornando dietro di me mi toglie l'oggetto.
«Visto che non sei venuta, da brava omega, hai il permesso di dormire sul letto. Prova a toccarti, e dormirai nella gabbia. capito omega?»
Annuisco, lasciandomi cadere completamente sul letto, stremata.
«Usa le parole, omega.» ringhia la padrona.
«Sì padrona» Sussurro, prima di addormentarmi