@Quiquern

L'altro giorno mentre cercavamo dei documenti, (oltre il fatto che ho preso tra le mani alcuni fogli scritti anche durante gli ultimi anni della seconda guerra mondiale) ho trovato delle vecchie pagine scritte più di una cinquantina d'anni fa da quelli che allora erano miei coetanei. È stato strano, particolare infatti ancora ci penso, ma era una sensazione più che piacevole quella di scoprire che in fondo, anche nei luoghi che frequenti tu ogni giorno, ci sono state, magari ci sono e ci saranno, persone molto molto simili a te. Ma sì, lo so che è ovvio che succeda ma lo intendo in una maniera diversa, in veramente pochi forse possono capirlo a pieno. È che rileggendo quelle pagine ho rivisto me e delle mie esperienze e a loro volta, altre pagine che ho scritto io e saranno finite lì conservate chissà dove. Magari quando qualcuno tra qualche anno dovrà fare la stessa cosa che facevo troverà quello che ho scritto un po' di tempo fa e si sentirà nello stesso modo in cui mi sono sentita io, mi farebbe molto piacere sicuramente. Quindi a Franco, che si è distrutto la mano per verbalizzare quelle pagine, e a Piero, che ne stava uscendo pazzo con la macchina da scrivere, non posso che ringraziare. Perché quello che volevano trasmettere lo hanno diffuso e lasciato ben impresso senza ombra di dubbio.

E a proposito, collegato con quest'ultima parte avrei anche un'altra persona da ringraziare, forse non la ringrazierò mai abbastanza, vorrei che sapesse quanto ci tenga a lei, quanto sia importante per me, che forse a volte si sottovaluta un po' troppo. Non lo sa quanto vorrei passare del tempo un po' insieme, aspetto che questo divenga possibile perché so che prima o poi succederà. Per ora spero che le cose le andranno meglio, è che stia dormendo. Mi spiace non renderti forse neanche metà di quello che ogni giorno dai a me.

Chissà se conoscerci è stato un caso per davvero