@FromSovietRussiaWithLove

Ieri mi ha interrogato storia e mi ha messo 7-, quando io mi ero preparato tantissimo, erano 2 settimane, sabato e domenica compresi, che smettevo di studiare alle 22. Poi arrivo lì e la professoressa come prima cosa, dopo aver detto un informazione che c'era sul libro, mi fa "eh ma cosa c'entra il libro, mica dovete fare il discorso imparato a memoria". (Ma che cazzo c'entra scusa? Un'informazione è un'informazione, con o senza discorso libresco, come cazzo fai a venire da me e a dirmi che quello che sta sul libro è sbagliato solo perché diverso da ciò che dici tu?)

E questa è stata la prima cosa, poi mi ha fatto una domanda sbagliata, ovvero "Perché gli assolutisti erano cattolici?". E io li ero in confusione perché c'erano stati anche degli assoluti anglicani, quindi la domanda giusta da fare era "Perché gli assolutisti erano CRISTIANI?" non cattolici cazzo. Io cercavo una risposta dove una risposta non c'era, perché la domanda era sbagliata. Ma per lei, testuali parole, "TU SEI UN BRAVO RAGAZZO, SERIO E CHE STUDIA, MA NON CAPISCO PERCHÉ NON VUOI ACCETTARE IL MIO METODO"

MA LI MORTACCI TUA, COME FACCIO AD ACCETTARE IL METODO IN CUI DEVO FARE L'INDOVINO SU COSA VA DETTO E COSA NO, DEVO INTERPRETARE LE TUE CAZZO DI DOMANDE SBAGLIATE. COME CAZZO DEVO ACCETTARE TUTTO QUESTO?

E così, io ero lì preparato, sapevo tutto, ero andato per prendere almeno 8 se non 8½, e mi ritrovo 7-, neanche 7, mi ha messo anche il meno, magari nella sua testa "per motivarmi".

Non mi sono mai sentito così tanto uno schifo. Quest'anno sto dando il massimo, sto studiando fino alle 22 ogni giorno, in due settimane sono uscito di casa, tolto il tragitto per scuola, solo un'ora e mezza in bici una domenica, tutto il resto del tempo sempre e solo a studiare.

Tutto questo perché voglio la media del 9, voglio arrivare al livello del "più bravo della classe", che poi non è più bravo di me, ma non so come lui ha capito il modo per prendere voti alti.

E si, lo so che i voti non contano niente, ma in questo momento i voti sono l'unica cosa che mi fanno un minimo di gratificazione, perché non ho neanche più il solito "com'è andata a scuola?" da parte di mia madre.

E a scuola ho preso coscienza di una cosa, ma ad insegreto non piace e quindi non posso scrivere.

Non ce la faccio più così, ho bisogno di quella scintilla, quella fiamma dentro che avevo tempo fa.

Ora sono solo. Sul terrazzo. A guardare treni. Treni. E altri treni. L'unica cosa che mi dà un minimo di tregua da tutto lo schifo che mi circonda.

E ora vado a studiare, così magari domenica mattina posso farmi un giro