@unipocondriacafelice67

Orfeo era un giovane figlio del Re della Tracia, Eagro (o secondo alcune fonti, di Apollo) e della musa Calliope. Aveva uno speciale dono per la musica, infatti un giorno Apollo gli regalò una lira e le muse gli insegnarono a suonarla. In poco tempo divenne il miglior poeta e musicista di sempre. Quando suonava la lira e intonava una delle sue canzoni i più ostili degli animali si ammansivano, cessavano l'ira e la discordia degli uomini, i corsi d'acqua rallentavano il loro corso, chiunque si fermava ad ascoltare il suo canto ed il mondo sembrava più bello di quando non fosse mai stato. Partecipò alla spedizione degli Argonauti, e quando la nave giunse in prossimità dell'isola delle Sirene lui cominciò a suonare, così bene che la sua musica superava l'attraente canto delle sirene e permise all'equipaggio di non impazzire. Tante ragazze lo amavano, ma il suo cuore apparteneva solo alla giovane Euridice, che riuscì a conquistare con una commovente canzone d'amore.

I due si sposarono e vissero una vita felice, fino a quando, un certo Aristeo, colpito dalla sua bellezza si innamorò di lei. Euridice era fedele ad Orfeo, e non intendeva tradirlo per nulla al mondo. Un giorno la donna per sfuggire ad Aristeo si mise a correre attraverso un bosco, per sbaglio calpestò un serpente che la morse. Il veleno entrò presto in circolo e per la povera Euridice non ci fu speranza: morì sul momento. Orfeo era distrutto dal dolore, impazzito, non sapeva più come vivere senza la sua amata sposa. Decise così di scendere nell'Ade per riprenderla.

Non fu un'impresa facile, con la sua musica riuscì a convincere Caronte a traghettarlo sull'altra sponda dello Stige, convinse Cerbero a farlo passare e le anime dannate a lasciarlo stare. Giunse davanti ai governatori dell'Inferno: Ade e Persefone. Suonò una struggente canzone colma di tutto il suo dolore e della sua solitudine, del suo amore e della morte. Parve che tutto l'Inferno si fermò, per uno struggente e infinito momento, ad ascoltare quel giovane e la sua musica. Per la prima volta nell'Ade si conobbe pietà, ad Orfeo fu concesso di riportare in vita Euridice. Al solo costo che, durante il tragitto per tornare fra i vivi, lui non si giri mai a guardarla. Il giovane ed Euridice mano nella mano si incamminarono, più procedevano, più il dubbio di tenere per mano un ombra e non la sua amata si impossessava di Orfeo, così, in un impeto di angoscia e di paura si girò, e nel momento stesso in cui la guardò lei sparì. Cercò per 7 giorni di convincere di nuovo Caronte a portarlo dai signori dell'Inferno, ma invano. Distrutto si rifugiò sul monte Rodope, e lì morì, solo e col ricordo disperato della sua Euridice.

"Ed Ella, morendo per la seconda volta, non si lamentò; e di che cosa avrebbe infatti dovuto lagnarsi se non d’essere troppo amata? Porse la marito l’estremo addio, che Orfeo a stento riuscì ad afferrare, e ripiombò di nuovo nel luogo donde s’era mossa" Metamorfosi, v. 61-63<br /> #Mitologia #OrfeoedEuridice