@Alva6_0
I dati sull'evasione fiscale in Italia.
A partire dal 2016, ogni anno il MEF pubblica un rapporto, redatto da un’apposita commissione, sull’Economia non osservata e sull’evasione fiscale.
L’indicatore che misura l’evasione fiscale prende il nome di tax gap, ed è la differenza tra il gettito teorico a legislazione vigente e il gettito effettivamente raccolto.
Nel 2017 (ultimi dati completi disponibili) il tax gap ammontava a oltre 108 miliardi di euro. Per avere un’idea dell’incidenza del mancato gettito sul bilancio dello Stato, è utile rapportare tale cifra al gettito teorico. Il rapporto così definito (tax gap/gettito teorico) prende il nome di propensione al gap e misura, per l’appunto, la percentuale evasa del gettito teorico.
Nel 2018, il rapporto sfiorava il 29%, escludendo i redditi da lavoro dipendente (che hanno comunque propensioni al gap molto basse, nell’ordine del 3%) e i contributi sociali, per cui i dati non sono disponibili.
Quali imposte vengono evase?<br /> -<br /> La propensione al gap complessiva si aggira attorno al 30%.<br /> Ma andando nel dettaglio ci sono imposte poco evase e altre per le quali la quota evasa supera la quota regolarmente versata.
A incidere maggiormente in termini assoluti sull’erario, però, è proprio l’Imposta sul Valore Aggiunto, che pur registrando tendenze all’evasione minori dell’IRPEF degli autonomi, nel 2017 è costata al Tesoro ben 36 miliardi di euro.<br /> A seguire, oltre al già citato IRPEF dei lavoratori autonomi (32,3 miliardi), ci sono i contributi sociali (11,7 miliardi) e le due forme di tassazione sulle società, IRES e IRAP, che insieme sottraggono allo Stato quasi 15 miliardi di euro.
I dati qui sopra riportati si riferiscono all’anno 2017, l’ultimo per il quale sono presenti le cifre relative a tutte le forme di tassazione. Nell’anno successivo, però, si sono riscontrati dei miglioramenti degni di nota, grazie alla progressiva entrata in vigore di diversi provvedimenti adottati negli anni precedenti.<br /> In particolare, si osservano riduzioni rilevanti nella quota evasa di IVA (-3,5 miliardi) e IRPEF autonomo (-650 milioni). La prima ha visto una riduzione del tax gap del 9,5%, figlia di una riduzione della propensione all’evasione di oltre 3 punti percentuali.