@polynesia

Allora, non sono andata a violino perché prima non trovavo le parti, e poi non avevo voglia di andarci. Ormai però mi ero vestita e quindi sono andata a camminare e mi sono presa un po' di tempo per me stessa.

Ho preso il libro e sono partita. Non sapevo manco dove volevo andare, volevo solo andare. Un po' come la fuga di Raining a Milano, solo più in piccolo. Ho cantato la sua canzone, o almeno quel poco che mi ricordavo. "vorrei che fossi qui con me, ma per adesso mi accontento" nel mentre sghignazzavo perché non riuscivo ad andare in alto.

Avevo voglia di un gelato. Quindi sono andata a fare una pazzia da 9 euro e 90. Ho ordinato il libro (un libro che voglio regalare a Raining), mi sono detta "ma si, così ho una scusa per incontrarlo" e poi sono andata a prendere il gelato.

Ho incontrato un bambino che assomigliava a Charlie della fabbrica di cioccolato. Gli ho sorriso. Lui mi ha guardata.

Sono passata davanti al luogo dove sono stata un po' durante il primo incontro con uno che mi ha ghostata?, non sono riuscita a guardare.

Mi si è avvicinato un ragazzo di colore, che vendeva libri dell'africa. È stata una scena bellissima, certo lui voleva solo vendermi qualcosa, beh e io mi sono detta "perché no? lui ne ha più bisogno. Sono solo 7 euro e 90. E poi ci guadagno un libro" Il libro si chiama "i colori di una vita". Lui mi ha detto di leggere la trama, voleva convincermi a comprare il libro. Io non sapevo come dirgli che odio le trame perciò mi sono costretta a leggerne un pezzettino. Ha pure scherzato con me, è stato gentile. Se lo meritava, è una brava persona che guadagna onestamente.

Sono andata in gelateria, ho preso stracciatella e vaniglia del Madagascar (amo i gusti alla panna e giù di lì) Il gelataio ha continuato a scherzare con me tutto il tempo "vuoi un cono nuovo o usato?" io rimbecillita "come usato? nono nuovo" MA AHHAHAHAHAHA si può essere tanto tonti? io non so.... AHHAHA.

Mi sono seduta e ho letto, aiuto quel libro mi si scioglie in bocca (lo stesso libro di prima), come il gelato che era buonissimo.

Sono tornata indietro, mi sono diretta verso la fermata dell'autobus, ma ho visto la sua scuola (nella foto)... troppo bella per non esserne attirata. Ho svoltato, mentre mi stavo maledicendo. Ho pensato a lui lungo tutta la via, mi sono accorta troppo tardi che ho sorriso pensando al suo faccino così carino. Perché ho sorriso? che cazzo.

Ho guardato con timore la scuola arrivata lì. Così imponente. Così maestosa. Ho pensato a quando ero stata con lui proprio in quel punto.

Ora, so che ci ho parlato per poco più di tre settimane, lo ho incontrato solo due volte, ma credo che mi piaccia... so che è incredibile, perché non c'è stato tempo di provare forti emozioni, ma credo sia così, perché non riesco a dimenticarlo. Nonostante lui non mi meriti...

Imboccato la via per la fermata dell'autobus, arrivo e dopo 2 minuti è già lì. Salgo e mi siedo. Leggo di nuovo. Nell'androne del condominio canto di nuovo la sua canzone.