@Quiquern

Oggi l'apice dell'interazione sociale l'ho avuto quando una mia compagna, stupita, mi ha chiesto come avessi fatto ad essere già in classe visto che ho fatto il doppio della sua strada ma nella metà del tempo hahshah, proprio belle ste conversazioni, molto formative.

Forse dovrei essere più come Tabaqui, che vive alle spese di chi è più forte sì ma sempre e solo attraverso la sua astuzia e il suo ingegno. Anche se fa a meno della dignità per trovare il modo di vivere più semplice... a lui si addice quello stile lì, poco gli importa di quello che pensano gli altri o delle conseguenze. Lui vive bene. Questo gli importa. Forse dovrei curarmene meno

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Eppure questa sensazione di malessere continua non vuole proprio mollare la presa. Che sia a casa, in giro, a scuola, non importa dove, è dentro di me e mi mangia da dentro. Non so per quanto lo sopporterò.

Che poi sì, "è meglio soli che mal accompagnati" ma se mal accompagnati è in compagnia di sé stessi? Come si fa? Se mi stessi realmente distruggendo da sola come posso ricostruire tutto da capo con le stesse mani che dall'altro lato della facciata fanno a pezzi tutto e devastano? Non va bene. No, per niente.

E il fatto che non capisca se questo sia dato dalla situazione in sé e dagli avvenimenti di questo periodo o se effettivamente ci sia in corso un autosabotaggio mi preoccupa ancora di più

E oltre il malessere sta ricominciando a farsi sentire la sua assenza, curioso, sempre appena cala la notte, mi manchi troppo