@FromSovietRussiaWithLove
STORIA NON ADATTA AI CAZZARI...SE LO SEI VAI AVANTI
Cosa vedere?
Una classe?
Dei banchi?
Beh, si, la risposta è corretta, ma preciso una cosa, questa è la mia classe, la mia classe stamattina. Seduto sui banchi c'ero io. E io.
Nella mia classe funziona così. Ci sono 4 persone che non vogliono fare niente, ogni sciopero loro invitano tutti a farlo, e non gentilmente.
Poi ci sono 15 persone che si fanno i conti e dicono "me ne sto un giorno a casa e non ho ritorsioni da nessuno".
E poi ci sono io. Voglio raccontarvi la storia di oggi, se non vi interessa andare avanti.
Ieri 18 ca.
Stando qui leggo un messaggio di uno sciopero su uno shout e chi l'ha postato chiede cosa ne pensa.
Ieri 20 ca
Il mio migliore amico, nonché rappresentante di classe e persona a cui stanno antipatici quei 4 che non vogliono fare nulla, mi informa in via del tutto confidenziale che sul gruppo di tutti i rappresentanti di classe della scuola è arrivato uno sciopero che dopo avermelo girato riconosco in quello che avevo già visto.
Subito riferisco a lui che un altro sciopero in 5 giorni, c'era già stato venerdì, non si fa.
Lui mi dice che non vuole che la classe ne venga a conoscenza perché sa che avrebbero usato la scusa per cazzeggiare un giorno in più.
Ieri 20:30 ca
Il messaggio dello sciopero arriva sul gruppo della classe, in cui io non ci sono, da altre fonti e i famosi 4 volevano scioperare nonostante nessuno a scuola lo avesse fatto.
La discussione si protrae per tutta la sera e dico al mio amico che io sarei entrato sempre e comunque perché questo è uno sciopero per non fare un cazzo, e non per i nobili motivi che dicevano.
Oggi 8:30
Chiamo un altro mio amico e gli chiedo se dovesse entrare o no, e mi risponde che sarebbe entrato.
Ad entrare eravamo quindi io, il rappresentante, e quest'altro mio amico.
Poi c'erano gli altri 15 che seguivano la maggioranza, delle pecore senza pensiero insomma.
Ore 8:50
Arriviamo fuori da scuola.
C'era tutta la classe per decidere che fare.
Arriviamo noi tre insieme, a quel punto i 4 cazzeggiatori iniziano a convincere il rappresentante e il mio amico a non entrare e tutti gli altri presenti.
Ore 9:00
Sono un po' fuori dal gruppo, guardo in giro con lo sguardo vispo in cerca di dettagli.
I cazzeggiatori passano alle minacce.
Compagni "pecore" si avvicinano e mi chiedono più volte cosa volessi fare, anche le stesse persone.
La mia risposta è sempre la stessa "E che devo fare? Io entro. Che è qua, l'America? Siamo già al secondo sciopero in due giorni. Per cazzeggiare è un po' troppo".
Poi si avvicina una mia compagna, quella che ho già nominato più volte in altri shout.
In classe scherziamo, ci sfoghiamo dicendoci i problemi a vicenda, ci aiutiamo, ma fuori da scuola non si mette mai al mio fianco.
Stamattina si, si mette affianco a me e sta zitta.
Tra noi c'era una connessione fortissima, capivo perfettamente ciò che stava provando, anche se era rimasta in silenzio lì.
Mi chiede "Tu che fai?"
E io "Entro Miria, scusa ma sono fatto così. (Non mi faccio comandare da altri). Mi dispiace."
E lei "no, no, ma non ti sto dicendo nulla"
E io l'ho guardata con lo sguardo che ribadisce le mie parole precedenti.
Sapevo che me ne stesse dicendo di tutte i colori in testa.
Aveva la faccia sconfortata, sembrava stesse per piangere.
Oggi 9:05:33
Suona la campanella.
Il cuore a mille.
Non riesco più a sentire i rumori esterni.
Chiamo il rappresentante e l'altro mio amico per nome e dico "Forza, andiamo".
Non si muovono.
Da dietro arrivano dei "Ma che cazzo fai?", "Sei da solo", "Vaffanculo".
Richiamo i miei amici e dico "Io sto andando venite".
Aspetto 5 secondi.
Mi giro e inizio ad attraversare la strada.
Mi sento afferrare dal braccio.
Era un compagno "pecora" che per avere il favore dei cazzeggiatori mi aveva afferrato.
In mezzo alla strada non sento più le macchine.
Con l'altra mano inizio a fare pressione sul suo braccio e dico con un tono così deciso che non sapevo neanche di avere "Ale, non mi costringere ad usare le mani.
La presa va via e lui torna indietro.
Sfrutto l'occasione per richiamare i due amici. Urlo "Venite o no?".
Nessuna risposta.
Attraverso la strada.
Mentre attraverso, un vecchio compagno bocciato che aveva seguito la vicenda ha attraversato con me.
Mi fa "Dove vai? Sei da solo".
Non rispondo, finisco di attraversare.
Arrivo dall'altra parte e mi giro indietro per vedere se i due amici stessero venendo.
Faccio i 5 metri che mi separano dall'ingresso.
Il compagno bocciato mi fa "Lo sai che sei da solo, vero?"
E io "Lo so, lo sono sempre stato".
Mi sono girato e ho varcato quell'ingresso.
Nei 20 metri di cortile dal cancello alla porta non nascondo che mi sono girato più volte, nella speranza che i miei due amici non mi avessero abbandonato.
Mentre cammino mi rendo conto di quello che sto facendo, delle conseguenze, ma so che è la cosa giusta.
Alla porta mi rendo che sarei stato solo.
Saluto le bidelle con un più che sonoro buongiorno.
Salgo le scale.
Mentre salgo ho una morsa allo stomaco enorme.
Vedo il professore di sostegno che aspetta fuori dall'aula.
Lo saluto "Buongiorno professore, oggi sono da solo".
Mi giro e entro in classe.
Lascio lo zaino.
Tolgo la giacca.
Igieizzo le mani.
Vado alla porta.
Spero che i miei amici abbiano avuto un ripensamento e che entrino con qualche minuto di ritardo.
Nessuno.
Nessuno sale le scale.
Nel mio cuore si fa' sempre più forte l'idea di essere rimasto solo.
Nel frattempo spiego al professore di sostegno lo sciopero.
Arriva la professoressa di storia.
Le spiego perché sono da solo.
Mi fa i complimenti perché sono una persona seria.
Inizia a fare lezione regolarmente, si vede che la vuole mettere in quel posto agli assenti, mi dice di riferire che la prossima volta interrogherà.
Durante la lezione mi chiede di cercare su internet un quadro e di commentarlo.
Accendo lo schermo.
Leggo un messaggio dei miei amici.
"Entriamo alla seconda ora"
Finisce la lezione di storia.
Mi preparo a dirgli che hanno fatto la scelta giusta e che si sono distinti dalle pecore.
Cambio dell'ora, 10:05
Nessuno sale le scale.
Non si presenta nessuno.
Arriva il professore di informatica, gli spiego la situazione.
"Ma tu sei un fesso, te ne stavi a dormire" dice ridendo. È uno a cui piace scherzare, ma nei suoi occhi c'era scritto "saggia scelta, molto saggia".
Sentendolo parlare con il professore di sostegno dice che vuole prendere provvedimenti per queste assenze.
Ore 11:05
Mangio un pacchetto di taralli guardando fuori dalla finestra.
Arriva la professoressa di scienze.
Spiego la situazione.
Chiacchieriamo un po'.
Intanto io facevo Arte.
Scopro che ha una figlia che va nella nostra stessa scuola.
Mi piace molto questa, anche se è qui da solo un mese.
È la coordinatrice di classe, dice che intende prendere provvedimenti.
Fa due ore.
Le passo a fare arte.
Ore 13:05
Arriva la professoressa di Italiano.
Passa l'ora a chiacchierare con il professore di sostegno.
Io rimango al mio banco a fare Arte.
L'ora passa così.
Ore 14:05
Ora di uscire.
Suona la campana.
La professoressa va via.
Arriva subito il bidello che non si toglieva dalla porta.
Non mi sono potuto mettere l'arma addosso.
Sono uscito.
Ho sceso le scale col professore di sostegno.
Esci dalla porta.
Gente che ride, scherza.
Io prendo la strada per casa.
Nel tragitto penso al fatto che se prima potevo fingere di non essere solo, ora lo sono.
Ora lo devo ammettere.
Sinceramente sto bene da solo.
Trovare qualcuno come me è veramente difficile.
Ora sono solo.
Da solo perché se 4 persone mi dicono "resta a casa", io non gli vado dietro come una pecora.
Da solo perché con me niente alcol, droga o sigarette.
Da solo perché non butto neanche una carta per terra.
Da solo perché con me non si fischia alle ragazze per strada.
Da solo perché so già chi voglio diventare nella vita e a loro non piace.
Da solo perché non ho paura delle minacce degli altri.
Da solo perché ho le palle di dire "no" a chi si impone.
Da solo perché ho scelto di non essere una pecora né un lupo, ma un cane da pastore.
Da solo perché...
Da solo perché sono io.
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Ora sono solo, almeno in classe, amici fuori ne ho, per fortuna.
Racconto questa storia perché sia d'esempio.
Perché è grazie a questa gente che l'Italia è in questo stato.
Gente che veniva pressata da altra gente, e che per non avere problemi cedeva facilmente.
Ribellatevi.
Non seguite chi vi offre la via più facile, più bella.
Io ho detto di "no" a chi mi chiedeva di stare a casa per uno "sciopero" (che tra l'altro consisteva nel rimanere fuori da scuola, e sono andati tutti al bar).
Ma voi perché? Perché lo fate? Perché vi accodate? Perché preferite rinunciare a un giorno di scuola che è fondamentale per realizzarvi e diventare qualcuno? Chi sarebbero quelli che vi fanno pressione se nessuno li seguisse?
Ve la do io la risposta, nessuno.
Se dite di sì gli fate grandi, con ancora più potere per distruggere qualcun altro.
Ora, io sono molto selettivo con le amicizie.
Se stai con me, devi avere le palle, devi andare a caccia, non essere cacciato.
Devi avere le palle di dire no.
Oggi ho perso due miei amici.
Perché hanno preferito non avere problemi, abbandonarmi nel pericolo e stare un giorno a casa.
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Ora vi lascio con una domanda e con una canzone, è in napoletano, è stata scritta per una serie TV, Sotto Copertura, se la volete vedere è su Rai Play.
La domanda è:
Chi siete voi? Lupi, pecore o cani da pastore?
Vi lasciate mettere i piedi in faccia o vi ribellate perché volete lottare per il vostro futuro?
È una domanda da fare a voi stessi, ma se voleste condividere i vostri pensieri, sono ben accetti.
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È 'a storia mia, 'a storia toja
'A storia e chi ce crede ancora
Nunn'è 'na storie d'eroi, è 'na storia d'errori
'Na storia d'orrori, na storia e dulor, 'na storia d'ammor
E clan stann dint 'e stanze de' buttun
Cu 'e politici accattun, pe' dduje sord te n'accatt' uno
'A speranza è 'na criatura ca si nun tien cura
Se fa chiammà paura, e lla te a mettere appaura
Stu stival è tutt 'e 'ual, si staje 'e cas a Casale o a Milano
Stu stival è tutt 'e 'ual, si staje cas a Casale o a Milano
Si vuò 'na prova e curaggio miettice 'a faccia
Quanne 'a paura t'abbracce miettice 'a faccia
Dint a 'nu stato e minaccia miettice 'a faccia
Quanne 'o dulore te stracce, miettice 'a faccia
Si vuò 'na prova e curaggio miettice 'a faccia
Quanne 'a paura t'abbracce miettice 'a faccia
Dint a 'nu stato e minaccia miettice 'a faccia
Quanne 'a speranza s'arragg'
Miettice 'a faccia
Si vuò 'na prova e curaggio miettice 'a faccia
Si m'e ditt che c'ha faccio miettice 'a faccia
Dint a 'nu stato e minaccia miettice 'a faccia
Miett ca ovèr cia facc, miettice 'a faccia
Si vuò 'na prova e curaggio miettice 'a faccia
Quanne 'a paura t'abbracce miettice 'a faccia
Dint a 'nu stato e minaccia miettice 'a faccia
Quanne 'a speranza s'arragg'
Miettice 'a faccia
Nunn'è 'na storie d'eroi, è 'na storia d'errori
'Na storia d'orrori, na storia e dulor, 'na storia d'ammor
E clan stann dint 'e stanze de' buttun
Cu 'e politici accattun, cu' dduje sord te n'accatt' uno
'A speranza è 'na criatura ca si nun tien cura
Se fa chiammà paura, e lla te a mettere appaura
Stu stival è tutt 'e 'ual, si staje 'e cas a Casale o a Milano
Si vuò 'na prova e curaggio miettice 'a faccia
Quanne 'a paura t'abbracce miettice 'a faccia
Dint a 'nu stato e minaccia miettice 'a faccia
Quanne 'o dulore te stracce, miettice 'a faccia
Si vuò 'na prova e curaggio miettice 'a faccia
Quanne 'a paura t'abbracce miettice 'a faccia
Dint a nu stadio e minaccia miettice 'a faccia
Quanne 'a speranza s'arragg', miettice 'a faccia
Si vuò 'na prova e curaggio miettice 'a faccia
Si m'e ditt che c'ha faccio miettice 'a faccia
Dint a nu stadio e minaccia miettice 'a faccia
M'e ditt che 'o vero c'ha faccio, miettice 'a faccia
Si vuò 'na prova e curaggio miettice 'a faccia
Quanne 'a paura t'abbracce miettice 'a faccia
Dint a 'nu stato e minaccia miettice 'a faccia
Quanne 'a speranza s'arragg'
Miettice 'a faccia
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https://youtu.be/sVslE2YTNPE
Non so chi sei, o cosa fai, ma fa' la cosa giusta, se puoi mettici la faccia.
Per la cosa più piccola fino alla più grande.
Mettici la faccia e fa' la cosa giusta.