@Ingegner_cane
Sfogo N.10 - Ascoltami.
Ho citato la parola caos per un motivo semplice: rappresenta il disordine e la forte instabilità mentale che mi sta affliggendo in ossessioni, devianze, immagini, suoni, pulsioni e istinti. Ho vissuto più maschere, più follie e più schifezze. Le vivo, le sento e le vedo nella mia mente, in maniera ossessiva delle volte. La solitudine e i comportamenti alimentari tossici fanno da contorno a tutta questa percezione psicofisica che mi sta distruggendo in maniera indissolubilmente monotona e lenta nel tempo durante le giornate. Sia chiaro, ho provato ad uscirne ma sembra una persecuzione di per sè, un ossessione appunto. Uscire, andare al luna park, camminare, respirare, tentare di dormire o fare amicizia dal vivo sembravano un inferno. Attraverso gli psicofarmaci vivo un tentativo di poterne uscire, se ne uscirò giustamente. Ho considerato il suicidio, perché se questa follia fosse permamente preferirei ammazzarmi piuttosto che lesionare sia me che le altre persone solo per una sequenza di eventi che mi ha reso, direttamente o indirettamente, così cacofonico e viscido. Scusatemi per lo schifo che sono, per il viscidume e il caos che ho dentro e che mostro. Non so cosa fare, vivo le giornate così in contenuti invasivi (s’è così si possono considerare) che mi tormentano, che mi ossessionano o che accendono in me il desiderio. E’ frustrante vivere questi momenti, non sai più chi sei o cosa sei o se lo percepisci quantomeno. Non so se sia una scusa o un qualcosa al mio intendere e volere.