@Narciso_
Odio un po’ tutta la mia famiglia, ma al primo posto c’è mi padre. Sopportare tutti è pesante, e per questo sono costretto a stare il più possibile per conto mio, da solo. >
In casa, ma con gli anni ho preso questa abitudine anche fuori. Sentirlo gridare, litigare o criticare qualcuno costantemente è una tortura, non basta minimamente ignorare o non ascoltarlo. Non si può evitare di sentire la sua presenza se è nella stessa stanza, e così in ogni occasione del genere, soprattutto ai pasti, sono costretto a sentirlo. Non so se anche agli altri faccia lo stesso effetto, io parlo per me. Mi fa proprio venire la nausea, stare male, desiderare di alzarmi e stare in camera da solo. Lui, ma anche mia madre, crede che io stia in camera da solo perché sto male, sono depresso o non abbia amici. In realtà io sto in camera da solo per evitare lui e gli altri, per trovare un po’ di pace e stare bene. Questa situazione a casa mi ha talmente fatto a pezzi il cervello che ormai non ho voglia da anni di avere degli amici, di creare relazioni con qualcuno. So che mi sarebbero utili, mi farebbero bene, ma in queste condizioni vedo ogni persona come una potenziale rottura di cogl***i, e quindi non mi lego mai troppo. Sembro non soffrire particolarmente di questo isolamento, l’avevo già scritto e non è una cosa a cui sono arrivato da poco, ed è una fortuna che sia così. In ogni caso, sento che ora, vivendo in queste condizioni con questi soggetti, stia subendo dei danni che forse non saranno mai riparabili. Spero di no, ma sospetto sia così. In ogni caso rimane una tortura, che è accentuata nei weekend dato che tutti sono a casa.