@mattonella

Era una giornata piovosa, era gennaio di due anni fa. Come ogni mattina, ho preso il pullman per andare a scuola e poiché il pullman era pieno, feci il tragitto stando in piedi tra le due file di sedili.

Siccome ben presto anche quella fila si riempì, una ragazza, dopo esser salita, si mise in piedi esattamente di fianco al conducente, restando però rivolta con il viso verso la portiera anteriore. Io avevo una visuale di lei di profilo quindi. Ogni volta che la guardavo notavo in lei uno sguardo assente, diciamo, triste.

Siccome mi piace aiutare le persone, notai che ci trovammo a scendere nello stesso momento perché chiamò la fermata dove io dovevo scendere. Poiché eravamo quasi arrivati al capolinea della corsa, molta gente era scesa, e lei si era messa dietro di me. Io feci passare prima lei, sorridendole e dicendole "prego, passa pure", lei mi sorrise e disse "grazie mille".

Successivamente, quando uscì da scuola, mi fermai a parlare con un mio amico e non mi resi conto di aver fatto tardi per andare alla fermata. Così lo salutai e mi avviai correndo verso la fermata. Appena arrivai, mi accorsi che il mio pullman era partito e così cominciai a rincorrerlo per farmi notare. Ad un certo punto, per mia fortuna, il pullman si fermò. Appena si aprì la porta trovai quella ragazza, che mi sorrise e disse: "prego, entra pure". Successivamente il conducente mi disse che era stata quella ragazza a fargli fermare il bus per farmi salire. Mi sono sentito benissimo, mi piace pensare che lo abbia fatto perché io prima l'abbia aiutata.

Spero vi sia piaciuta questa vicenda, ciao! ?