@noxu_hyoma

Sono le quattro del mattino, e stavo lavorando a della musica. Ma mi sono fermato a pensare a cosa mi è successo in questi tre anni, e ciò mi ha portato ad aprire una sorta di "diario della convivenza con la malattia" (citazione a Voglio Mangiare Il Tuo Pancreas). Solo che la malattia è la mia sofferenza.

Forse scrivendo qui riuscirò a superare il tutto, chissà.

Non parto dall'inizio, ma dalla maggiore sofferenza: la separazione dalla mia prima ragazza.

Dovete sapere che sono una persona mentalmente instabile. E la mia ex, G (fa strano scriverlo), mi aiutava, seppur vedevo che soffriva molto di questa mia condizione.

Un giorno mi venne un dubbio stupido ed imbecille: ero in grado di provare qualcosa solo per lei oppure poteva accadere anche per altre? So che è una cosa idiota, ma fu la domanda che mi spinse a pagare una escort per "sedurmi" (senza rapporto fisico). Dopo 10 minuti circa avevo capito di non provare nulla e di amare profondamente la mia ragazza, e l'ho mandata via.

Una volta a casa, sono stato assalito dai sensi di colpa e la sera, non reggendo più, ho rivelato a G cosa avevo fatto. Lei si arrabbiò moltissimo, ovviamente, e sentii di averle spezzato il cuore. Riuscii a ricucire quel tanto che bastava per andare avanti tre settimane e mezzo, poi un giorno andai da lei (abita lontano da me).

E fui lasciato, meritatamente.

Non riuscii ad elaborare una delusione e un dolore così forti, e le dissi che non volevo più sentirla pensando di stare meglio. Ma era un'illusione, perché adesso che non fa più parte della mia vita vorrei tanto poter essere suo amico. Solo un amico che la supporta nelle sue scelte e può darle dello svago, nulla di più, come eravamo all'inizio o addirittura meno. L'ho persa e mi distrugge non poterle nemmeno dire "ciao, come stai?".

Non mi aspetto la vostra comprensione: come detto, i motivi del mio tradimento sono idioti e privi di senso logico. È un peso che devo togliermi, a poco a poco. E a questo serve questa "serie".