@DerDachs
Mi è venuta in mente questa cosa bazzicando su Twitter, e si riguarda Fedez (che noia vero? :))
Non so se avete sentito i vari discorsi riguardo Fedez sul fatto che essendo un cantante non deve parlare di politica. Allora partendo dal presupposto che la musica è arte e che, anche se non vi piace Fedez, lui fa musica (quindi arte, l'arte non per forza è bella e non per forza deve essere di qualità superiore ed eccelsa quindi usare la scusa "lui non è un cantante" è una stronzata, lo stesso usare la scusa del "lui è un venduto commerciale" perché quello è il suo lavoro e nessuno fa il suo lavoro gratis, a sto punto pure il meccanico è un venduto perché magari fa offerte più allettanti per il suo pubblico ma vabbè).
Quindi siamo d'accordo che quella è musica (ci piaccia o meno) e siamo d'accordo che la musica è arte. L'arte esprime concetti, emozioni e sensazioni quindi parlare e descrivere problematiche sociali attraverso l'arte è altrettanto giusto, inoltre l'arte ha un'enorme tradizione politica dietro: Quanti quadri, canzoni o testi scritti rappresentano concetti politici? Nell'Ottocento Mozart divenne il simbolo del nazionalismo tedesco e del pangermanismo così come analogamente in Italia Verdi supportava l'unificazione. Tutto il dadaismo nasce per criticare determinate scelte politiche che hanno portato alla guerra e così via. Questo dimostra che l'arte è (anche) politica perché esprime concetti ed ideali politici e sociali quindi è una scusa inutile nascondersi dietro il "eh vabbè lui è un cantante deve solo cantare" perché a questo punto solo i politici posso parlare di politica e (spoiler) non funziona così in democrazia. Questo vale anche al contrario, se un cantante avesse fatto lo stesso (ma contro il ddl Zan, con ovviamente motivi più meno validi e non robe omofobe) sarebbe stato del tutto legittimo perché la libertà di esprimere un concetto o un'ideale è essenziale.