@Felice
Ho trovato un vecchio shout, un altro che forse oggi non potrei riscrivere, ritrate uno dei miei rari momenti di bontà

Titolo: "Quello che non hai capito è che riprendersi è un lavoro ed è doloroso"
Testo: "Guarire da un modo tossico di vivere la vita, da una malattia mentale o un trauma è un percorso molto duro e soprattutto pieno di ostacoli. Hai imparato a difenderti a suon di sberle e delusioni, ti sei costruitə una corazza di dolore una ferita dopo l'altra. Il processo per diventare ciò che sei oggi è stato doloroso e ti conduce solo ad altre sofferenze. È stata la tua reazione al dolore a farti arrivare a questo punto, ed è su quella che si deve lavorare.
La prima cosa che bisogna fare per invertire il senso di marcia della tua vita è trovare un modo migliore e più sano per reagire e affrontare il dolore, perché la vita è piena di sofferenze e imparare a incassare bene è l'unico modo per rimanere in piedi e sentire meno l'effetto del dolore, attutirlo. Quindi, per cambiare tutto, ti devi togliere l'armatura che ti sei costruito e crearne una diversa. Questo però vuol dire che dovrai incassare per un po', dovrai camminare sotto la pioggia di frecce infuocate senza protezioni, solo medicine. È ironico perché tu temi più il dolore della ferita sul momento degli effetti a lungo termine, dovrebbe essere esattamente il contrario per vivere.
Questo che significa? Che invertire tutto non è e non sarà mai un processo pacifico e privo di dolore. Devi avere tenacia e decisione e prepararti a stare male ancora in prospettiva al tuo obiettivo.
Allora la domanda diventa: se devo soffrire ancora, che senso ha cambiarlo? Rimango così, evito altre sofferenze.
Il problema è che al mondo ci sono due tipi di armature: quelle buone e quelle pessime. Quella piena di spine anche all'interno, pesante, che ti protegge e uccide lentamente senza che tu te ne accorga; e quella comoda e nuova, che è un po' stretta e ti fa sentire alcune botte, ma ti protegge da lesioni gravi a lungo termine.
Tu hai la prima, quella pesante, ti sta comoda quindi te la tieni, ma ti farà finire molto male. Ti farà soffrire dentro, a lungo, morire dissanguato senza rendertene conto, sentendoti sempre più debole e incolore.
La seconda è quella giusta perché ti protegge a lungo, conserva la tua vita, è difficile tenerla ma per Diana se ne vale la pena.
C'è una differenza enorme... tieni presente che l'armatura è il tuo atteggiamento, le tue tecniche di sopravvivenza e adattamento, un tuo lavoro, non è una cosa automatica ma un vero e proprio sforzo, nessuno se non te può affrontare tutto questo per te. Anche se so che l'armatura pesante sembra compaia da sola, in realtà la tua mente fa sforzi immani per farla materializzare e ne risenti a livello mentale in quanto a stanchezza. Hai presente quando sei stanco di te stesso e del tuo agire e non ne puoi più? Questo perché ti sforzi per essere così, non è automatico ma spontaneo, è un lavoro che ti sei abituato a fare e non cerchi di fermare perché forse non te ne rendi conto. La seconda armatura richiede meno sforzo, anche se all'inizio per forgiarla serve tanta fatica e autocontrollo.
Questo per dire, ricordando che l'armatura è frutto del tuo lavoro e autocontrollo e non una cosa automatica, che non puoi guarire in serenità ma solamente auspicare ad essa. Non puoi avere buoni risultati subito, devi metterci del tuo per avere ciò che vuoi. Cambiare vita non è un processo indolore e non lo sarà mai, ma farlo ti darà soddisfazione prima o poi, stare fermo no.
È tutto nelle tue mani, è un tuo lavoro e dovere. Qualsiasi passo indietro non è giustificabile, solo comprensibile, questo però non lo rende corretto. È normale non sentirti bene mentre cambi tutto, ti devi anche adattare, non significa che stai andando male. Le ricadute fanno parte del percorso, ma la voglia di fare la puoi mettere solo tu. Tutto spetta a te, non agli altri, ma solamente a te. Arrivati a un certo punto della vita devi smettere di dare la colpa agli altri e provvedere da solo a te stesso, c'è poco da fare. Anche i farmaci, che per molti sono salvezza, non sono che un modo per permetterti di lavorare meglio quando non riesci a farlo. Andrebbero, tuttavia, prescritti molto meno di quanto non siano..."