@Ingegner_cane
Sfogo N.14 - Ascoltami.
Scrivo davanti al computer che emette la sua luce supponendo che pochi avranno la forza, a quest’ora, di leggere questo sfogo, in caso lo facciano ovviamente. Partiamo dall'inizio della giornata: mi sveglio, faccio colazione, mi preparo ed esco. Dovevo incontrare lo studente universitario ed in circa tre o tre ore e mezza totali parliamo, abbiamo pranzato insieme ed io…beh vomito in bagno a sua insaputa, con i sensi di colpa di quel dannato cibo pesante mentre vorrei rimanere in bagno per sputare tutto e non mangiare ma non posso occupare così tanto tempo ed esco ritornando come se tutto fosse normale. Mia madre ha ragione almeno sul fatto che questa cosa non faccia bene.
Continua la giornata, facciamo un giro insieme e ci lasciamo poi nonostante il disagio del cibo e i pensieri intrusivi. Torno a casa, stanco e ossessionato stando il pomeriggio nel buco della mia psiche instabile emotivamente. Arriva mio padre, vuole uscire al ristorante di nuovo e devo seguirlo, dannazione! Mangio, è buono il cibo ma vorrei solo sputarlo e non mangiare in quella serata. Corro in bagno due volte a vomitare con la frustrazione e la solitudine percepita in quel momento, mi consolo almeno col fatto che c’era il vino nonostante abbia vomitato anche quello insieme. Torniamo a casa dopo una breve commissione ed eccomi qui, nella frustrazione e nella paura di risultare vittimista in questo dannato limbo o almeno per me. Odio la solitudine percepita, odio risultare instabile mentalmente e così…non lo so ma di certo non una persona sana ecco. Devo scrivere i miei sintomi, documentarli. Vedrò cosa mi diranno gli specialisti poi. Forse con l’inizio dell’università la situazione migliorerà e il fatto di essere fuori sede potrebbe aiutare ma sono incerto, impaurito e frustrato in questa situazione. Mi sento solo. Non posso chiedere aiuto a voi, ma di certo devo aiutare me stesso com’è ovvio che sia e farmi forza o quel che mi rimane insomma.