@Radiodread
Ayoo sfogo tattico
Voglio essere breve perché non mi va di dire tanto. Onestamente senza di te ho perso il gusto di vivere, proprio perché io vivevo per quelli a cui volevo bene e non per me stessa. Alla fine so che la maggior parte delle cose che faccio iniziano e finiscono nell'arco di una giornata e neanche me ne rendo conto dal momento che gli attimi volano e non ci rendiamo conto di star vivendo quello che un giorno glorificheremo come passato con una leggera nostalgia. Mi sento disorientata perché ho perso quello che per me era un punto di riferimento. Negli altri ho provato a cercare te anche se sapevo che non lo avrei trovato, però io sapevo che avrei provato piacere lo stesso poiché avevo la conferma che tu ci saresti stato, in qualsiasi legame e in qualsiasi situazione, per questo ti avrei dovuto cercare dovunque. Al di fuori del periodo in cui ero innamorata, ho sempre provato a cercare il meglio in tutte le persone, anche quelle che sembravano non averlo, però adesso mi sento spenta e mi sono resa conto che forse non è proprio questa l'indole che pensavo di avere. La gente fa davvero schifo, in fondo anche le più buone intenzioni nascono da complessi di inferioriorità, insicurezze o anche sensi incompletezza. Forse in quei momenti pensavo di poter trovare l'oro perché pensavo che fosse quello che mi serviva, invece adesso mi è totalmente indifferente. Prima mi emozionavo per le piccole cose e adesso mi sono totalmente indifferenti. Da una parte è anche un bene, significa che non ho bisogno di usare il fare esperienza, il conoscere nuove persone o qualsiasi altra cosa implichi l'altro per sentirmi sicura, però dall'altra mi sento tremendamente sola. D'altra parte anche cercare il buono si sostituisce sempre di più a volere il meglio per abitudine, perciò si perdono molte cose. Credevo che i misantropi vivessero bene nella loro condizione, ma non avevo calcolato la soffocante sensazione di nausea di esistere. Il passo successivo sarebbe quello di fregarsene e di prendere quello che arriva, le cose sono molto più semplici. Il problema è che non riesco ad essere soddisfatta di quello che ho intorno, se morissi domani non sarei soddisfatta di quello che ho fatto. Alla fine non penso di non esserne neanche responsabile, perché non dipende da me non aver conosciuto sempre persone che non fossero vuote. È anche questione di maturità non scavare dove non c'è l'oro, ma al solo pensiero di realizzare di essere egoista come tutti gli altri mi dispero. Nel momento in cui percepisco il vuoto l'unica cosa che posso fare è quella di non spingermi fuori dal burrone prima che sia troppo tardi, significa saper scegliere in tempo e fare in modo che il tempismo non giochi a proprio sfavore. Nonostante ciò è anche pretenzioso pensare di avere una così grande importanza nella vita degli altri a tal punto sa pensare che ogni singola azione abbia un peso. Probabilmente non mi vedo abbastanza matura ai miei occhi. Da quando sono arrivata alla conclusione che non posso ottenere cioè che voglio mi sono rifiutata di credere che pur ricevendo altre cose sarei potuta stare anche meglio. Credo di non aver più bisogno di niente, ho solo bisogno di vivere con le mie passioni, ma ahimè, spesso la passione conduce a soddisfare le proprie voglie. Voglie che rimanrrano fini a sé stesse perché ormai oltre il punto più alto della mia vita, che eri tu, non ci sarà più niente se non noia, noia, noia, maledetta noia. Continuo a voler essere un'umanitaria che racchiude dentro di sé solo l'amore per l'uomo in tutte le sue sfaccettature, le quali l'una con l'altra si scontrano come dei gatti dentro lo stesso sacco di cuoio, ma ormai penso di star diventando sempre più misantropa. Tutto questo penso sia legato al rapporto che ho con il genere maschile, che si può riassumere in "il cazzo mi piace ma odio gli uomini".