@Il_ragazzo_cinefilo

27/08/2022 alle 16:38

★ Recensione n. 16 ★

★ Recensione n. 16 ★

LA STORIA DELLA PRINCIPESSA SPLENDENTE

"La storia della Principessa Splendente" ("かぐや姫の物語 - Kaguya-hime no monogatari", lett. "La Principessa Splendente del flessuoso bambù") di Isao Takahata; Giappone, 2013; colori, 137' (2 h 17 min); animazione/fantasy; tratto dall'antica fiaba giapponese "Taketori monogatari".

Un tagliatore di bambù trova un giorno una bambina nata da una canna di bambù e decide di prendersene cura assieme alla moglie. Considerandola una principessa, i genitori adottivi si trasferiscono nella capitale assieme alla bambina per educarla e farla diventare una principessa a tutti gli effetti.

In un'epoca imprecisata, su una montagna del Giappone, un tagliatore di bambù un giorno trova, all'interno del fusto di una canna, una bambina che splende di luce propria. La porta a casa e decide di prendersene cura assieme a sua moglie. Ritenendola un dono degli dei, le danno il nome di Principessa (in giapponese "Kaguya-hime") cresce felice nella sua famiglia adottiva e diventa una bellissima donna, e la famiglia, arricchitasi grazie a tutto l'oro trovato dal tagliatore di bambù, si trasferisce assieme a lei nella capitale e cerca di tenerla al riparo da occhi indiscreti, considerando Principessa come un tesoro del cielo. La ragazza, inizialmente, non contenta di aver lasciato il luogo dove era cresciuta e gli amici che aveva conosciuto, si rifiuta di obbedire alla sua istitutrice, la signora Sagami. Dopo un po' di tempo, tuttavia, le cose cambiano: le viene imposto il nuovo nome di "Principessa Splendente" e, circondata da servitori ed ancelle, è costretta ad imparare tutti i comportamenti aggraziati che una giovane nobile deve mantenere in società. La sua fama di fanciulla bella e leggiadra oltre ogni dire si diffonde rapidamente, tanto da suscitare l'interesse di importanti dignitari di corte e perfino dell'imperatore, che chiedono la sua mano. Principessa Splendente, però, nasconde un segreto che non può rivelare a nessuno, e presto sarà costretta a tornare nel luogo da cui è venuta.

"La storia della principessa splendente" è, a mio parere, il miglior film dello studio Ghibli a livello di animazione. Gli sfondi e i secondi piani, infatti, sono dipinti ad acquarello e le figure in movimento a pastello. La scena in cui si vede maggiormente questa tecnica di disegno sono quelle della fuga di Principessa da palazzo, in cui ogni figura è in movimento, quindi disegnata a pastello (il tutto con la straordinaria musica del maestro Joe Isaishi in sottofondo). C'è poi un'altra sequenza, a livello di animazione, stupefacente: in questa si vede invece la protagonista che vola nei cieli sopra la montagna dove è cresciuta assieme al suo più grande amico d'infanzia, Sutemaru. Mentre le loro sagome volteggiano nell'aria, sullo sfondo si vede il paesaggio che sembra scorrere sotto di loro, disegnato con una tecnica che solo un genio come Takahata poteva inserire dentro a un film. Ma ciò che mi ha colpito e mi è piaciuto particolarmente di questo film non è solo l'animazione, ma i temi trattati nel film: "La storia della principessa splendente" non solo racconta una fiaba che racchiude la storia e la cultura del popolo giapponese, in quanto conosciuta da tutti, quindi rappresentante una popolazione, ma anche le credenze religiose e la vita dopo la morte. Questi due elementi ci vengono presentati nella magica scena finale, dove una processione formata da cori, musicisti, danzatori e un carro dove a bordo siede Buddha discende solennemente dal cielo sulla terra sulle note di una musica felice e armoniosa, ritmata da tamburi e flauti, ma dal significato lugubre, in quanto richiama i brani eseguiti durante i funerali in molte parti dell'Asia. Questo ci fa capire che dopo la vita c'è una seconda vita sulla Luna, il luogo da cui noi siamo stati gettati sulla terra e dove siamo destinati a vivere la nostra seconda vita eterna, dimenticandoci completamente di ciò che ci è successo sulla terra e facendo sparire paure, ansie e preoccupazioni ma anche felicità, allegria e divertimento, facendoci entrare in uno stato di serietà privo di sentimenti. Questa è una visione della vita dopo la morte presente solo nella cultura giapponese.

+6 punti
27 commenti

@Lulaina

2 anni fa

Sta sera lo vedo

+1 punto

@CamilloBenso_

2 anni fa

Ottima recensione, aggiungerei il fortissimo messaggio della storia che si può riassumere in: goditi il tempo che hai sulla terra, non passare una vita infelice perché prima o poi le divinità verranno a prenderti e a quel punto rimpiangerai tutto il tempo che hai sprecato.

+1 punto

@Nonhovogliadiinventarmiunnome

2 anni fa

Io consiglio di leggere anche "Taketori Monogatari", la storia da cui è tratto il film, perché è abbastanza diverso dal film e tratta anche tematiche diverse, oltre che è molto bello

+1 punto

@Pheurton_

2 anni fa

qual è il tuo film dello studio ghibli preferito?

+1 punto
OP

@Il_ragazzo_cinefilo

2 anni fa

@CamilloBenso_

0 punti

@Innaturale

2 anni fa

Non mi ricordavo il nome di questo, però ero curiosa a riguardo da un bel po'...come al solito ottimo lavoro :}? e a quanto ho capito per fare vedere alle persone taggate lo shout devi taggare a due a due...io capisco che hai messo qualcosa di nuovo perché c'è un segno di notifica ma non mi appare nulla in se

0 punti