@Ingegner_cane
Sfogo N.11 - Ascoltami.
Per chi volesse che lo aggiorni sulla situazione di ieri lo scriverò qui sotto ora. Per chi non lo sapesse, dovevo incontrare una persona sconosciuta a me praticamente. Ho saputo che era uno studente universitario. Abbiamo parlato per circa tre ore del nostro interesse in comune. Abbiamo parlato fino a farci mancare il fiato. Era una persona gentile, questo non lo nego. Il punto? Ho avuto pensieri intrusivi su di lui, non so perché ma forse perché volevo smettere di parlare e tornare a casa nell’angoscia e fastidio della luce e del caldo afoso. Detto ciò non significa che non ci siano stati dei momenti tranquilli, ho provato a stabilizzarmi nonostante questa intrusività mentale. Sono tornato a casa con un senso di insoddisfazione, tra le ossessioni e l’incapacità di non gestire l’instabilità in quel momento che era comunque piuttosto malinconica e frustrante per me. Osservo la mia ambiguità, da come una persona simpatica e genuina potrei sembrare al viscidume che sembra per me rappresentare, anche realisticamente parlando. E’ caotico non saper distinguere la propria forma e persona rappresentata, se non fosse per ciò che mi trapassa dalla mente. E’ inquietante alle volte la profondità della mia psiche, o forse è solo una buca poco più profonda che potrei facilmente oltrepassare e di cui ho solo paura irragionevolmente.