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Il Gran Sasso d'Italia (o semplicemente Gran Sasso) è il massiccio montuoso più alto degli Appennini. È situato interamente in Abruzzo, nella dorsale più orientale dell'Appennino abruzzese, al confine fra le province di L'Aquila, Teramo e Pescara.
Composto da diversi e adiacenti gruppi montuosi e compreso tra il territorio dei Monti della Laga a nord-ovest (da questi separato dall'alta Valle del Vomano e la Strada statale 80 del Gran Sasso d'Italia che l'attraversa), il teramano a nord-est, la piana di Assergi e la Conca Aquilana a sud-ovest, la Piana di Navelli e la Valle del Tirino a sud, le Gole di Popoli a sud-est, è un'area ambientale tutelata con l'istituzione del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e su di esso ricadevano la Comunità montana Gran Sasso e la Comunità montana Campo Imperatore-Piana di Navelli.
Il massiccio ospita il Ghiacciaio del Calderone, posto sul versante settentrionale del Corno Grande, tradizionalmente considerato il ghiacciaio più meridionale d'Europa; in tutta l'area sono inoltre presenti anche alcuni glacio nevati e nevai. Numerose, d'inverno, sono le cascate di ghiaccio, alcune delle quali si trovano alla base del Monte Camicia, sempre nella zona del Fondo della Salsa, mentre altre cascate importanti sono Ghiaccio del Sud e la Cascata del peccato.
Le Cascate del Vitello d'Oro, situate nel territorio del comune di Farindola, sono considerate le cascate più spettacolari del massiccio del Gran Sasso d'Italia, con un salto di circa 28 m.
Fino al Cinquecento, il comprensorio del Gran Sasso era caratterizzato dalla presenza di enormi boschi. A partire dal XVI e XVII secolo ebbero inizio operazioni di disboscamento intensivo, soprattutto allo scopo di fornire nuovi pascoli alla pastorizia, che sconvolsero pesantemente il paesaggio. Tanto è vero, che più volte si dovette vietare alle popolazioni del luogo di insistere nel taglio degli alberi.
L'esponente più imponente della fauna del Gran Sasso è l'orso marsicano, una sottospecie endemica dell'Appennino, di taglia relativamente ridotta, che fino a qualche anno fa sembrava scomparsa ma che recentemente è stata monitorata nelle sporadiche incursioni nei territori del parco nazionale.
da almeno 100.000 anni. Frammenti del femore di un uomo di Neandertal di circa 14 anni di età, vissuto 80.000 anni fa durante il Paleolitico, sono stati trovati nella zona di Calascio, in alcune anguste cavità rocciose, chiamate "Grottoni", a quota 670 m s.l.m. Si tratta dei resti del più antico Neandertal ritrovato in Abruzzo.
Il territorio abruzzese è stato interessato ampiamente dagli eventi bellici della seconda guerra mondiale, ma il Gran Sasso è ricordato in particolare per la famosa Operazione Quercia del 12 settembre 1943, in cui Mussolini fu liberato dall'albergo di Campo Imperatore.
Situati sotto oltre 1400 metri di roccia nel cuore del Gran Sasso d'Italia ci sono i Laboratori nazionali del Gran Sasso (LNGS), di proprietà dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), che ha il primato di essere il più grande laboratorio scientifico sotterraneo del mondo assieme al CERN. Qui si studiano, tra le altre cose, le più piccole particelle dell'Universo come, ad esempio, i neutrini e i monopoli di Gut.
Il Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga è un parco nazionale istituito nel 1991 ed è uno dei tre parchi nazionali presenti in Abruzzo oltre ad essere la terza riserva naturale protetta più grande d'Italia per estensione territoriale.
Orso marsicano
Traforo del Gran Sasso sulla A25, anche ingresso dei laboratori