@Narciso_

30/08/2022 alle 23:47

Di solito è difficilissimo far cambiare l’opinione che gli altri hanno di noi. Se, per esempio, per essere etichettato “X” bastano 10 motivi, per non essere più visto come “X” ma come “Y” devi dimostrarne 100 di motivi. >

Di solito è difficilissimo far cambiare l’opinione che gli altri hanno di noi. Se, per esempio, per essere etichettato “X” bastano 10 motivi, per non essere più visto come “X” ma come “Y” devi dimostrarne 100 di motivi. >

Questo per dire che in fondo conviene essere Y sin dall’inizio. Però è complicato, soprattutto per me, che non ho internamente una morale solida e un’empatia spontanea. Molto è costruito e direi quasi teorico, imparato, ma di nuovo non spontaneo. Quando faccio lo scemo o il maleducato so quello che faccio, ma non c’è dentro qualcosa che mi guidi spiritualmente diciamo. Manca, devo pensarci io razionalmente. Non è così invece per la gran parte delle persone, che è giustamente più governata e indirizzata dalle emozioni, dalle sensazioni, da concetti interiorizzati durante la vita, dal senso di colpa, dal rimorso ecc. A me tocca fare molta più fatica, ma la faccio tranquilli, non sto cercando scuse per non migliorarmi. Non devo cambiare perché non c’è nulla di scritto in me da cambiare, per questo ho usato il termine migliorare. Perché di certo posso essere più o meno positivo per gli altri. E conviene essere positivi per gli altri.

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10 commenti

@PRESIDEEEE

2 anni fa

@piccolo_grande_anonimo sembra un'immagine che useresti tu

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@Duke_of_Lancaster

2 anni fa

Secondo il mio punto di vista, invece, essere positivi per gli altri non è una buona cosa (almeno per la massa). Perché lo vedrei come un processo di “normalizzazione” da parte mia, e io non voglio essere come la massa. Essere se stessi è un valore unico. Modellare un po' se stessi va bene, ma senza mai dimenticare chi siamo veramente. Preferisco

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