@incommensurabile

02/12/2021 alle 01:55

Oggi stavo tornando a casa per preparare cena, ma mi sono fermato una decina di minuti sul ciglio della strada.

Oggi stavo tornando a casa per preparare cena, ma mi sono fermato una decina di minuti sul ciglio della strada.

Dopo il tramonto l'aria è fredda, e camminando a passo svelto mi attraversa senza controllo. Ad un certo punto ho avuto una sensazione a quella descritta da Andersen in una famosa fiaba: non è stata una folata particolarmente forte, ma semplicemente mi ha attraversato da cima a fondo. Mi ha congelato e tolto il respiro per qualche secondo.

Sono rimasto un attimo fermo e ho pensato ai mesi che hanno anticipato la giornata di oggi e a quelli che la seguiranno. Sono tutti molto sonori, lasciano spazio ai suoni naturali e permettono di reagionare e fare ordine su se stessi.

Stavo camminando per il centro. Le vetrine, le luminarie di luce bianca, gelida, gli addobbi, il viandante nell'angolo della piazza che vende caldarroste e la nonnina che svende la cioccolata calda della giornata. Per un attimo mi sono sentito a casa, ma ho subito avuto il colpo di frusta.

Non mi riconosco. Non sento di appartenere a questo ritmo di vita; ciò che ho visto, anzi, osservato, oggi è stato molto fiabesco, ma sento che non mi rappresenta. Dietro all'emozione di vedere una vita di paese basata sulla semplicità e sul calore del cuore si cela un senso di tenerezza. Mi fa tenerezza il bambino che va a prendere il suo sacchetto di castagne per merenda, così come mi faccio tenerezza da solo quando mi scaldo in solitudine con una cioccolata densa di tristezza. Ogni sorso scalda la gola, e più la gola si scalda più l'animo si raggela.

È un periodo saturo di malinconia e freddo siderale, eppure mi piace così tanto questa sensazione.

+6 punti
2 commenti

@eliminato

3 anni fa

Perché è comoda

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@Quiquern

3 anni fa

Forse è abbastanza fuori luogo ma grazie per averlo condiviso

0 punti