@Il_ragazzo_cinefilo
★ Recensione n. 4 ★
NON APRITE QUELLA PORTA<br /> Non aprite quella porta (The Texas Chainsaw Massacre) di Tobe Hooper con Marilyn Burns, Gunnar Hansen, Jim Siedow e Edwin Neal; USA, 1974; colore; 84’ (1 h 23 min); horror.<br /> Due fratelli decidono di andare in Texas per visitare la tomba del nonno insieme a tre amici. Sfortunatamente, una volta giunti sul posto, il gruppo si ritrova a dover sfuggire ad una famiglia di psicopatici.<br /> <br /> 18 agosto 1973. Texas. Sally Hardesty e suo fratello Franklin, assieme agli amici Pam, Jerry e Kirk, si recano in un cimitero a ispezionare la bara del nonno paterno di Sally e Franklin lì sepolto e la trovano intatta. Gli studenti, dopo essersi rimessi in viaggio, fanno salire sul furgone un autostoppista; dopo un po’, tuttavia, si rendono conto che l’uomo è un malato mentale e, dopo che egli ha aggredito Franklin, lo scaricano giù dal furgone. Successivamente, decidono di visitare la casa del defunto nonno di Sally e Franklin; nel frattempo, Kirk e Pam si allontanano dal gruppo e, seguendo il corso di un ruscello, entrano nel giardino di una villa. Attirati da strani rumori che provengono dall’interno, spalancano la porta (che, stranamente, è aperta) ed entrano. Improvvisamente vengono aggrediti dal mostruoso proprietario della casa, un ragazzo con problemi mentali che si esprime a versi e indossa una maschera di pelle umana: il famigerato Faccia di cuoio (in inglese Leatherface). Questi uccide le sue vittime con una motosega, le fa a pezzi e le serve in tavola per mangiarle assieme alla sua famiglia (i due fratelli e il nonno). I tre ragazzi rimanenti stanno per vivere un’esperienza terribilmente indimenticabile.<br /> <br /> Ci troviamo di fronte a uno dei film più famosi del genere horror, nonché il capostipite. Non aprite quella porta, infatti, ha influenzato parecchio i film usciti negli anni successivi, creando un sottogruppo del cinema dell’orrore: lo slasher, caratterizzato da un assassino che uccide diverse persone fino ad incontrare il personaggio che lo sconfiggerà. Il lungometraggio è uno dei più cruenti usciti nelle sale fino ad oggi ma, nonostante si tratti di un film indipendente (cioè un film prodotto senza l’aiuto di una grande casa di produzione cinematografica) girato a basso costo, è comunque fatto molto bene. La trama è scorrevole. La narrazione utilizza la tecnica del falso documentario: la voce narrante afferma che i fatti narrati nella storia sono accaduti realmente, tuttavia ciò non è vero. La storia è sì ispirata alla storia del serial killer, vissuto nel Wisconsin, Ed Gein (soggetto di cui già, negli anni ‘60, si era servito Hitchcock per creare il celebre personaggio di Norman Bates), ma le situazioni presenti nel film sono diverse dalle vicende avvenute realmente. Ad essere interessante, tuttavia, non è tanto il film in sé, quanto i retroscena assurdi e inquietanti che coinvolsero la troupe durante le riprese (vi consiglio di leggere la parte dedicata a ciò su Wikipedia): basti pensare che per il film, girato in estate quando la temperatura era molto elevata, furono utilizzati sangue reale, diverse carcasse di animali in decomposizione e ossa; le riprese stremarono talmente i membri del cast al punto di portarli a mangiare brownies alla cannabis alla fine della produzione (tutti i componenti, infatti, subirono delle ferite sul set, chi più, chi meno).<br /> <br /> Sconsiglio la visione di questo film ad un pubblico facilmente impressionabile.<br /> <br /> Come sempre, se siete interessati alla visione vi lascio il link del trailer qui sotto (purtroppo non sono riuscito a reperire quello italiano, questo infatti è in inglese):<br /> <a href="https://www.youtube.com/watch?v=BKn9QIaMgtQ" target="_blank">https://www.youtube.com/watch?v=BKn9QIaMgtQ</a><br />