@Follia

10/07/2022 alle 19:14

Incubi: Solitudine e abbandono (Immagine tratta da Google)

Incubi: Solitudine e abbandono (Immagine tratta da Google)

Questa è una tipologia di incubi particolarmente intima. Tant'è che scriverla mi mette un po' in difficoltà, considerato il dolore per il tema in questione. Perciò prima di raccontare l'incubo di turno, preferisco dare un contesto di partenza.

Stiamo parlando di una condizione che si lega molto al mio terrore per il mio passato.

La ragione per cui è così enorme il disprezzo e l'insofferenza che rivolgo a me stesso è dettata in buona parte da una lunga serie di abbandoni e di solitudine generale che mi sono anche inflitto da solo. Non sarebbe corretto, quindi, dire che sono stati gli altri ad avermi abbandonato, ad avermi deluso, ad avermi scaricato nell'oceano di solitudine in cui sono annegato più e più volte.

Se sono stato abbandonato, è perché io per primo l'ho fatto agli altri.

Per delusione? forse. Per rabbia? Certo.

Ma in particolar modo abbandonai a causa della profonda vergogna che provavo. La vergogna di aver sbagliato tutto, di continuare a ripetere gli stessi errori, di aver ferito gli altri ancora e ancora. La vergogna di illudere le persone, di farmi sopravvalutare per poi distruggere quelle convinzioni da un giorno all'altro. Di prendere in giro il mondo intero, ancora e ancora.

E quando mi lamento dentro me stesso che mi sento sabotato dall'universo, emerge però sempre questa voce inquisitrice che "in fondo è l'universo che si sta proteggendo da te, puoi biasimarla?"

Nei miei incubi, tutti questi temi assumono sempre l'aspetto di una condanna, di un'inevitabile conseguenza delle mie azioni che si perpetuano nello spazio e nel tempo fino a dissolversi nel momento in cui non ho più modo di ripetermi.

Esattamente come un incendio che consuma un'intera foresta, che si spegne quando ha divorato ogni grammo di carburante per sopravviere, lasciando al suo posto nient'altro che una landa desolata e silenziosa.

L'incubo di oggi descrive come per me rappresenta tutto questo: mi ritrovo con persone del mio presente, amici a cui voglio bene. Sembra di avere un buon momento con loro, finché non provo a parlare e realizzare di essere come un fantasma. La mia voce non la sente nessuno, sorridono e sono allegri. Alzo la voce, ma stesso risultato. Mi infurio, urlo ma niente. Alla fine ci rinuncio e rimango a fissare il vuoto, piangendo nel sogno. Fu lì che si accorgono della mia presenza, ma comunque si limitano solo a fissarmi. Io ormai ho perso ogni volontà, poi realizzo che intorno a me c'è solo distruzione. Una di queste persone si rivolge a me con gelido disprezzo:"Non si può fare niente con te" e tutti se ne vanno via senza aggiungere altro.

Lì rimango da solo, a contemplare la mia inutile esistenza.

Fu così che mi svegliai scoprendo di aver infradiciato il cuscino di lacrime.

Non tutti gli incubi fanno paura, i peggiori di tutti sono quelli che ti fanno soffrire.

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1 commento
OP

@Follia

2 anni fa

Voglio specificare una cosa: gli amici che ho, e sono davvero pochi, non si sognerebbero mai di trattarmi in questo modo. Nemmeno mi ignorerebbero come hanno fatto altri in passato. Nel sogno diventano una proiezione delle mie opinioni su me stesso e riflettono una paralizzante fobia che un scenario simile possa accadere realmente.

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