@Narciso_

in ogni caso il risultato è che non me lo ripetono più, o al massimo molto raramente. È una conquista incredibile per me, solo qualcuno lo capirà pienamente, perché è difficile sentirsi ripetere la stessa cosa per anni e anni durante l’adolescenza. Soprattutto se accompagnato da fratelli o altri familiari che usavano la cosa per umiliare, deridere e mettere in cattiva luce. Alcune persone hanno bisogno di sentirselo dire, altre no. Probabilmente è impossibile saperlo senza conoscere approfonditamente il soggetto, ma in ogni caso prima di puntare il dito e partire con il disco (rovinando giornate, iniziando litigi) converrebbe cercare di capire (chiedendo), ascoltando e ragionandoci sopra. Così farei io, magari non dall’inizio (è impossibile togliere l’istintività del dare il consiglio/giudizio non richiesto) però se vedo che ciò che dico non ha effetto due domande me le faccio, e le faccio anche all’altra persona. Comunque, il passato è passato. Ora sono contento che le cose siano così, che se qualcuno mi chiede “Cosa fai dopo?” e io rispondo “Leggo/ Sto in camera” non inizia ad attaccare, dare suggerimenti filosofici sulla vita e sull’importanza di stare con le altre persone. Perché bisogna pensare che tutti abbiano le stesse necessità? Se anche il 90% delle persone ama stare con gli amici, un 10% no, non ne vuole magari, e si accontenta di molto meno. Non vivo in assoluta solitudine in fondo ad una grotta. Non subire queste “torture” verbali è per me una meta che conta molto, anche se credo non tutti possano comprenderla appieno, a meno che non abbiano vissuto le stesse cose. Dopo la famosa tempesta è arrivato il bel tempo, almeno per alcuni aspetti. Auguro anche a voi che il bel tempo arrivi presto.