@eliminato

03/09/2018 alle 14:06

#curiosità

#curiosità

Nel 1977, lo psicologo Theodore Mita volle rispondere alla domanda

"perché, quando gli altri ci fanno una foto, ci vediamo quasi sempre brutti?",

convinto che c'entrasse in qualche modo l'effetto della mera esposizione.

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Mita invitò nel suo laboratorio 37 studentesse, chiedendole di portare con sé un'amica.

Un fotografo, presente nella stanza, fotografò i volti delle 37 studentesse per poi andarle a sviluppare.

Per ogni foto, il fotografo stampò sia una versione originale sia una versione speculare .

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Fatto ciò, alle studentesse e alle loro amiche furono mostrate entrambe le versioni delle foto, chiedendo di indicare quale delle due apprezzassero di più.

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I risultati furono i seguenti:

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Quando a dover scegliere erano le persone fotografate, nel 67% dei casi sceglievano la versione speculare come foto preferita.

Quando a dover scegliere erano le loro amiche, nel 61% dei casi sceglievano la versione originale.

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Questa discordanza è causata dall'effetto della mera esposizione.

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Le persone passano la maggior parte della propria vita a vedere il proprio riflesso allo specchio, il quale mostra un'immagine ribaltata, e quindi sono abituate a percepire il loro volto in quel modo.

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E' per questo che quasi tutti pensiamo di essere non fotogenici: guardiamo in foto una versione "distorta" del nostro corpo che il nostro cervello non riconosce.

+18 punti
8 commenti

@SonoKebab

6 anni fa

Insegretoquark

+4 punti

@Frana33

6 anni fa

Interessante!

+2 punti

@Nomoreglowinginthedark

6 anni fa

[commento eliminato]

+1 punto

@maidireinsegreto

6 anni fa

[commento eliminato]

+1 punto