@unipocondriacafelice67
Le mille e una notte~ L'avventura del califfo Harùn al-Rashìd
Un giorno il califfo di Baghdad Harùn al-Rashìd decide di fare una passeggiata per la città, scortato da tre dei suoi consiglieri. Per la strada incontra tre strani personaggi: il primo è un mendicante cieco che gli chiede di schiaffeggiarlo ogni qual volta gli chiederà l'elemosina, il secondo è un violento che sta picchiando una cavalla, il terzo è un ricco mercante molto conosciuto e ben vestito. Colpito da queste persone così interessanti li invita al suo palazzo e gli chiede di raccontare le loro storie.
Arriva il turno del terzo, chiamato Hassan Alhabbàl, famoso nella città per essere divenuto ricco nonostante prima si trovasse in una situazione miserabile. Narra che prima era un povero cordaio, mestiere insegnatogli dal padre. Un giorno nel quartiere in cui lavorava giunsero due uomini dagli abiti curati e puliti, dall'aspetto sembravano proprio due ricchi. L'uno si chiamava Saadi, ed era dell'opinione che è il denaro a far la felicità dell'uomo, l'altro, di nome Saad, credeva che era invece la virtù a formare la felicità degli uomini. I due si trovavano in contrasto sull'argomento, ma non per questo erano meno amici. Un giorno si ritrovarono a discutere l'ennesima volta di soldi e come al solito si trovavano in disaccordo. Saadi diceva: "Secondo me, un povero è tale perchè non riesce ad accumulare una somma cospicua di denaro che possa investire in qualche modo e trarne altri soldi, cosicché da liberarsi della sua condizione di miseria". Saad non era per niente d'accordo ma Saadi gli propose una scommessa: avrebbero dato una somma di denaro a un povero artigiano, e dopo un mese sarebbero tornati a vedere se era ancora povero o meno. Ed ecco ciò che facevano in quel quartiere: scegliere qualcuno a cui affidare i soldi.
Quando videro Hassan coi suoi abiti lisi che lavorava con tanto impegno, non indugiarono un attimo ad andargli vicino. Parlarono un po', poi gli affidarono una borsa con 200 monete d'oro "Fatene buon uso, noi torneremo tra un mese" disse Saadi. Hassan era molto felice, ma tuttavia cercò di essere prudente, così si nascose la borsa nel turbante. Purtroppo un uccellaccio, attirato dalla carne che Hassan teneva in mano, gli prese il turbante con la borsa dentro, così perse il suo denaro. Il mese dopo i due amici tornarono, lui gli raccontò la disgrazia capitatagli, e loro gli ridarono un'altra borsa con la stessa somma di denaro. Purtroppo, la sfortuna lo colpì ancora: nascose i soldi in un vaso che avevano in casa, che però la moglie vendette a insaputa dei soldi alcuni giorni dopo. Passarono altri 30 giorni e Saadi e Saad lo riandarono a trovare. Perdonarono di nuovo il povero cordaio e gli diedero un pezzo di piombo, con la raccomandazione che quella però, era l'ultima volta.
Un giorno, mentre Hassan passeggiava per il porto, un marinaio gli chiese se aveva un po' di piombo per le sue reti, lui, non sapendo di che farsene di tutto quel piombo, glielo diede senza troppi complimenti. Poco dopo il pescatore si presentò a casa sua con un grosso pesce come ricompensa. Ed è qui che successe l'eccezionale: mentre la moglie tagliava il pesce vi trovò dentro un diamante! Hassan fece i salti di gioia, lo vendette subito ad una famiglia ebrea per 100.000 soldi. Così, ormai ricco, diventò un imprenditore e si aprì una vera e propria attività con operai, e andò ad abitare in una grande villa con dei servitori, dove ricevette i suoi due amici.<br /> Un giorno mentre passeggiavano insieme per la città Hassan nota uno strano nido, e chiede al suo servo di prenderglielo: dentro vi era la borsa dei soldi che l'uccello gli aveva rubato. Per di più alcuni giorni dopo trovo un vaso nel magazino della sua nuova casa, e scoprì con sorpresa che era il vaso che la moglie aveva venduto, e che dentro c'erano ancora le 200 monete. Rimborsati e soddisfatti, a scommessa ormai vinta, Saadi e Saad tornarono a casa.<br /> #letteratura<br /> #lemilleeunanotte