@Raining
Il senso di tutto ciò? Descrizione
C'era una volta il pianeta Terra, composto da 5 continenti, e bla bla bla. C'erano una volta le persone, che consumavano ossigeno e producevano anidride carbonica. E c'erano una volta la socializzazione, le chiacchierate faccia a faccia, i pettegolezzi, i segreti sussurrati all'orecchio, le litigate guardandosi negli occhi, e poi i baci, gli abbracci, le coccole, il sesso.
E poi venne il metaverso.
Il me di 10 anni probabilmente sarebbe un grandissimo fan del metaverso: con un po' di speranza nelle capacità dei tecnici, se tutti stessimo nel metaverso (cosa che auspica accada chi ha scritto l'articolo in questione nel giro di una decina d'anni), potremmo andare a trovare nostra zia in Nuova Zelanda o la nostra ragazza in Corea del Sud. Potremmo passare giornate intere con la nostra ragazza a coccolarci e divertirci senza i genitori tra i piedi. E questo è molto più importante di andare negli uffici della Regione Piemonte.
Ma questa è vita? Questo è davvero qualcosa di vissuto?
La risposta da parte mia è no, e il motivo è semplice: noi, come esseri umani, abbiamo bisogno di prendere l'aereo e volare fino in Corea del Sud per vedere la nostra ragazza dal vivo, non in un mondo parallelo; abbiamo bisogno di riabbracciare zia Grace dopo tanto tempo dal vivo, non in un mondo parallelo; abbiamo bisogno di correre spensierati tra i campi in montagna dal vivo, non in un mondo parallelo; abbiamo bisogno di rispondere ai nostri bisogni primari dal vivo, non in un mondo parallelo. Questo non funziona del metaverso (e in generale di tutto ciò che è virtuale, online, incluso questo sito e tutto quello che sta su un telefono): noi (e lo dico facendo anche un grande monito a me medesimo, che predico bene e razzolo male) abbiamo bisogno di vivere le nostre esperienze dal vivo, non dietro uno schermo, o tramite un visore, o in qualunque altro mondo parallelo.
Che cosa stiamo aspettando? Smettiamola di parlare con Antonello da Cagliari o Gianluca da Rovigo, usciamo di casa, andiamo a parlare con la vicina o con quella bella ragazza dall'aria simpatica che sta attraversando la strada. Facciamo conoscenza della gente che ci circonda, per quella a 300 km c'è tempo. Non nascondiamoci dietro alla scusa che offline sono tutti stronzi, gli stronzi ci sono anche online e anche offline ci sono le eccezioni. Spegniamo questi diamine di dispositivi e viviamo, facciamo esperienze, anche quelle di cui potremmo pentirci se lo riteniamo. Cosa aspettiamo?
Questo secondo me non va attualmente. Vivendo dentro un mondo parallelo, svuotiamo inevitabilmente quello in cui viviamo davvero.
E rimaniamo con un mucchio di niente.