@Raining

19/09/2022 alle 19:48

Il senso di tutto ciò? Descrizione

Il senso di tutto ciò? Descrizione

C'era una volta il pianeta Terra, composto da 5 continenti, e bla bla bla. C'erano una volta le persone, che consumavano ossigeno e producevano anidride carbonica. E c'erano una volta la socializzazione, le chiacchierate faccia a faccia, i pettegolezzi, i segreti sussurrati all'orecchio, le litigate guardandosi negli occhi, e poi i baci, gli abbracci, le coccole, il sesso.

E poi venne il metaverso.

Il me di 10 anni probabilmente sarebbe un grandissimo fan del metaverso: con un po' di speranza nelle capacità dei tecnici, se tutti stessimo nel metaverso (cosa che auspica accada chi ha scritto l'articolo in questione nel giro di una decina d'anni), potremmo andare a trovare nostra zia in Nuova Zelanda o la nostra ragazza in Corea del Sud. Potremmo passare giornate intere con la nostra ragazza a coccolarci e divertirci senza i genitori tra i piedi. E questo è molto più importante di andare negli uffici della Regione Piemonte.

Ma questa è vita? Questo è davvero qualcosa di vissuto?

La risposta da parte mia è no, e il motivo è semplice: noi, come esseri umani, abbiamo bisogno di prendere l'aereo e volare fino in Corea del Sud per vedere la nostra ragazza dal vivo, non in un mondo parallelo; abbiamo bisogno di riabbracciare zia Grace dopo tanto tempo dal vivo, non in un mondo parallelo; abbiamo bisogno di correre spensierati tra i campi in montagna dal vivo, non in un mondo parallelo; abbiamo bisogno di rispondere ai nostri bisogni primari dal vivo, non in un mondo parallelo. Questo non funziona del metaverso (e in generale di tutto ciò che è virtuale, online, incluso questo sito e tutto quello che sta su un telefono): noi (e lo dico facendo anche un grande monito a me medesimo, che predico bene e razzolo male) abbiamo bisogno di vivere le nostre esperienze dal vivo, non dietro uno schermo, o tramite un visore, o in qualunque altro mondo parallelo.

Che cosa stiamo aspettando? Smettiamola di parlare con Antonello da Cagliari o Gianluca da Rovigo, usciamo di casa, andiamo a parlare con la vicina o con quella bella ragazza dall'aria simpatica che sta attraversando la strada. Facciamo conoscenza della gente che ci circonda, per quella a 300 km c'è tempo. Non nascondiamoci dietro alla scusa che offline sono tutti stronzi, gli stronzi ci sono anche online e anche offline ci sono le eccezioni. Spegniamo questi diamine di dispositivi e viviamo, facciamo esperienze, anche quelle di cui potremmo pentirci se lo riteniamo. Cosa aspettiamo?

Questo secondo me non va attualmente. Vivendo dentro un mondo parallelo, svuotiamo inevitabilmente quello in cui viviamo davvero.

E rimaniamo con un mucchio di niente.

+37 punti
9 commenti

@evvvvvv

2 anni fa

è stata un idea della lapiemontesina

+2 punti

@eliminato

2 anni fa

Beh fra, però pensa che quando ti chiede di pagare puoi semplicemente scollegarti e vaffanculo

+2 punti

@Giovaxtris026

2 anni fa

Sinceramente no , non è così semplice relazionarsi con le persone da vicino .Nel momento in cui scrivo questo ,per dirti, sono in camera mia completamente al sicuro.Questo la vita reale ñon te la farà mai avere ,la sicurezza che se fai una figura di merda epocale ,poi puoi rientrare nel mondo senza problemi

+2 punti

@IlDrago

2 anni fa

Un modo efficiente di gestire la ricchezza. Ora il metaverso è una supercazzola come fosse antani, e le persone in quanto almeno animali sociali, necessitano di contatto reale con la natura e la società in una certa misura, almeno la maggior parte. Detto questo la tokenizzazione degli asset sono il futuro della finanza, decentralizzata o meno.

+1 punto

@calledGiorgiovanni

2 anni fa

concordo con te sul fatto che quella non sarebbe vita vera, vorrei concordare anche sul resto ma non so

+1 punto