@Follia

06/07/2022 alle 02:29

Incubi e istruzione. (immagine tratta da Google)

Incubi e istruzione. (immagine tratta da Google)

I sogni di uno sono gli incubi dell'altro. A raccontarlo è la mia ultima esperienza tra le braccia di Morfeo, a cui evidentemente non ispiro molta simpatia. Quello piuttosto che svegliarmi mi ingozzerebbe di pillole azzurre a tradimento (Siete autorizzati ad insultarmi per l'analogia con Morpheus di Matrix).

Gli incubi in fondo vengono chiamati così perché siamo noi a viverli in modo negativo. A volte se qualcuno potesse entrare e sbirciare nei miei sogni (Non fatelo please, mi è già bastato guardare Inception) probabilmente non vedrebbe sempre spettacoli horror di ottima fattura.

A volte basta come con quest'ultimo: Sto tornando a scuola, seppur dopo anni che ho preso il diploma nella vita reale. Entro in classe, mi siedo, e inizia la lezione. Non succede assolutamente nulla di particolare. Una giornata scolastica come quella di chiunque altro. Eppure il sogno è vivido e spaventosamente dettagliato, al punto da sentire le palpitazioni per l'ansia che mi saliva in corpo. Soltanto restandomene lì, seduto al mio posto come facevo sempre.

Forse era la consapevolezza di vivere qualcosa di sconnesso con la realtà, un sogno lucido. Oppure era l'ansia di rivangare in una delle mie routine quotidiane più sofferte emotivamente di sempre. La scuola rappresenta questo per le mie emozioni: angoscia, inadeguatezza, stress e insicurezza generale. Ma ancor di più erano la sensazione di vergogna, l'imbarazzo costante, il sentirsi costantemente incompresi e giudicati.

Il sogno si interrompe in modo molto semplice. L'ansia si trasforma lentamente in panico fino a svegliarmi di colpo. Stavolta mi è andata bene, di solito svegliarmi così parte una paralisi del sonno.

Col tempo mi sono anche reso conto di come i sogni di questo tipo non hanno necessariamente bisogno di rimaterializzare i miei compagni di classe (con i quali comunque non stavo bene), al contrario dei miei professori che invece sono onnipresenti e interagiscono attivamente con me tutte le volte.

Promemoria sulle nuove professioni che NON considererò di intraprendere: docente.

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