@AlexViBritannia

07/10/2022 alle 23:43

MANCHESTER CITY, ANALISI DI UNA SQUADRA APPARENTEMENTE PERFETTA

MANCHESTER CITY, ANALISI DI UNA SQUADRA APPARENTEMENTE PERFETTA

In questo inizio di stagione c'è stata una squadra che più di chiunque altro si è dimostrata imbattibile, il Manchester City. Non che fosse una novità, parliamo di un team divenuto stellare ormai da un bel po' di tempo al punto che oggi, secondo i bookmakers, è la grande favorita per vincere la Champions League, l'ossessione tutt'altro che nascosta dei citizens.

Ma com'è strutturata questa squadra apparentemene perfetta? Non si può non partire da chi l'ha assemblata, l'allenatore, Pep Guardiola, un autentico genio del calcio, in ogni squadra e in ogni giocatore che lui ha allenato ha saputo portare qualcosa di nuovo, usando un termine videoludico si può dire che ha "livellato" tutti i giocatori che ha allenato e tantissimi suoi giocatori (attuali ed ex) parlano benissimo di lui.<br /> Il suo sistema di gioco prevede un 4-3-3 olandese, ovvero con il portiere e i due centrali chiamati a costruire gioco, i terzini che si spingono continuamente in avanti, un mediano davanti alla difesa, le due mezze ali a declamare calcio, i due esterni che si accentrano e che vanno al tiro e l'attaccante che oltre a segnare (cosa necessaria altrimenti non fai quel ruolo) agisce anche come regista avanzato.

Tra i pali il titolare indiscusso è il brasiliano Ederson chiamato alla costruzione dal basso con i suoi lanci lunghi ma sarebbe un errore dire che sa fare solo quello, è abile anche tra i pali e nelle uscite, magari non il migliore ma ci sa fare.<br /> Oltre a lui il Manchester City ha come portieri il tedesco di orgini spagnole Stefan Ortega, appena arrivato e fa il secondo ed infine come terzo c'è l'anziano Scott Carson che curiosamente la Champions lui l'ha vinta (l'unico della rosa ad esserci riuscito), nel 2005 con il Liverpool da secondo giocando però il quarto di finale di andata contro la Juventus ad Anfield, partita vinta per 2-1 dai reds ed andò in panchina nella folle finale contro il Milan.

In difesa il titolare indiscusso è il portoghese Ruben Dias, un muro, con lui in campo difficilmente il City prende gol, alla sua prima stagione in Inghilterra è stato eletto miglior giocatore della Premier, a tutto questo si aggiunge anche una buona tecnica per impostare e un ottimo senso della posizione, inoltre va spesso all'attacco a cercare il gol soprattutto sui calci piazzati, compito obbligatorio per un difensore al giorno d'oggi.<br /> Di fianco a lui, con le stesse mansioni, non vi è un titolare fisso, vi sono una serie di giocatori tutti di buon livello favoriti dal sistema di gioco perfettamente funzionante, il posto principalmente se lo contendono Aymeric Laporte e John Stones a cui però si aggiungono anche Nathan Akè e il neo-acquisto Manuel Akanji. In casi di emergenza ognuno di loro può fare anche il terzino.

I terzini sono tre , due titolari e una riserva. I titolari sono Kyle Walker e Joao Cancelo, entrambi hanno il compito di spingere sulla fascia e accentrarsi con l'obiettivo di far fruttare gol e assist, ma se Walker è un po' più "difensivo", Cancelo, giocatore che la Juventus ha ceduto a cuor fin troppo leggero e che molti tifosi pensavano di aver sbolognato un sopravvalutato, è di fatto un'esterno a tutti gli effetti a cui si aggiunge un elevatissimo tasso tecnico che lo rende "un trequartista prestato alla fascia" come è stato descritto.<br /> Come riserva è stato acquistato dall'Anderlecht lo spagnolo Sergio Gomez, prodotto del vivaio del Barcellona e con un passato al Borussia Dortmund, anche lui terzino di spinta molto tecnico.<br /> Ci sarebbe anche un quarto terzino ovvero il francese Benjamin Mendy ma è stato messo fuori squadra a causa delle accuse per stupro nei suoi confronti.

In mezzo al campo il City schiera un mediano, Rodri, con l'incarico di fare sia da tampone del gioco avversario sia da costruttore del proprio gioco, dotato soprattutto di un ottimo tiro da fuori, caratteristica fondamentale per il centrocampista moderno, l'alternativa di Rodri è Kalvin Phillips, giocatore completo, forte fisicamente e tecnicamente, alcuni tifosi del Leeds, sua ex squadra, lo hanno paragonato ad Andrea Pirlo anche se i due non sono proprio tanto simili.

Come mezze ali a declamare calcio Guardiola piazza Ilkay Gundogan e Kevin De Bruyne, giocatori totali, capaci di tutto e di più, gol, assist, giocate individuali, di tutto, due maghi sostanzialmente.

Il centrocampo può anche essere modificato con la retrocessione a mediano per Gundogan e con l'inserimento di giocatori di fascia che per natura sono delle ali ma che, grazie al loro elevato tasso tecnico possono giocare come mezze ali per orchestrare gioco e servire ancor più facilmente gol e assist. I giocatori chiamati a svolgere questo lavoro sono Jack Grealish e Bernardo Silva.

Mancano ancora due centrocampisti all'appello, uno è Phil Foden, l'ho messo da parte rispetto agli altri per un semplice motivo, non ha un ruolo, dovunque lo metti è perfetto, mezz'ala, esterno, centravanti, mediano, lo puoi mettere ovunque e ti garantirà gol e assist, tutto merito di una tecnica individuale sublime. Infine a completare il reparto abbiamo Cole Palmer, un giovane classe 2002 che ha già esordito da qualche anno in prima squadra, l'anno scorso ha anche segnato in Champions League, quest'anno è stabilmente in prima squadra e sembra mostrare un ottimo potenziale, lui e Foden potrebbero essere i trascinatori del City del domani.

Come esterno puro, ma che comunque deve sempre accentrarsi, c'è Riyad Mahrez, dotato tecnicamente, ottimo tiro ed eccellente dribbling, oltre che freddissimo dal dischetto.

E ora arriviamo alle punte, il problema di questa squadra era sempre stato la mancanza di un uomo d'area, bene quest'anno è arrivato, 22 anni, nato a Leeds, figlio di un giocatore del City la cui carriera è stata stroncata a causa di un bruttissimo fallo, Erling Haaland, ha giocato solo 12 partite ma il suo bottino è un qualcosa che deprimerebbe qualsiasi difensore: 19 gol, solo in due partite non ha segnato, 3 triplette nelle prime 8 gare di campionato, nessuno ci era mai riuscito. Ma non è solo quanti ne segna ma anche il come li segna, abbina potenza (fuori dal comune) a tecnica (discreta). Un'autentica ira di Dio. Forse non avrà le giocate di Riquelme o di Aimar ma un animale da gol come lui raramente si vede.<br /> A completare il roster offensivo vi è la punta argentina Julian Alvarez, centravanti ma che sa fare tutti i ruoli dell'attacco, ottima tecnica, ottimo dribbling e molto veloce, finalizzatore ma anche rifinitore.

Infine, oltre a questi giocatori, Guardiola può attingere a piene mani dal vivaio della squadra, dove i giocatori sin da bambini vengono "allevati" dal punto di vista tecnico, già nelle giovanili si gioca nello stesso modo in cui gioca alla prima squadra per poi arrivare a 16/17 anni in prima squadra con tutti i mezzi tecnici e atletici necessari per spaccare il mondo. Ho già parlato di Palmer ma il City mostra altri buoni prospetti come il difensore Rico Lewis ed il centrocampista James McAtee che al momento è in prestito allo Sheffield.

Questa è la rosa del Manchester City, un'abbondanza pantagruelica di qualità e fantasia, capace di ogni cosa sul campo, di vincere, convincere e stravincere, un team che magari non cattura l'attenzione di tutti forse per la poca presenza di stelle, non hanno tre campioni davanti come il Paris Saint Germain, ma è prima di tutto una squadra che gioca a calcio e questo è molto più redditizio rispetto ad una squadra di figurine.

Se vinceranno la Champions? L'obiettivo è quello, sono la squadra più forte, è probabilmente il City più forte di sempre, se non vincono quest'anno, dopo esserci andati vicinissimo negli ultimi due anni, non so quando vinceranno.<br /> L'unico dubbio che mi rimane nei confronti di questa squadra riguardano le avversarie, finora tolto il Borussia Dortmund ed un Liverpool in fase di ricostruzione hanno affrontato squadre alla portata, bisognerà vedere cosa saranno in grado di fare contro un Real Madrid o un Bayern Monaco, è l'unico dubbio da sciogliere nei confronti di una squadra apparentemente perfetta.

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