Ne più mai toccherò le sacre sponde, ove il mio corpo fanciulletto giacque; Zacinto mia, che te specchi nell'onde del Greco Mar, da cui vergine nacque Venere, che fea quelle isole feconde col suo primo sorriso. Onde non tacque, le tue limpide nubi e l'inclito verso di colui, che l'acque cantò fatali. Ed il diverso esiglio, per cui bello di fama è di sventura baciò la sua Petrosa Itaca Ulisse. #foscolo

22/06/2020 alle 11:19