La bora soffiava lieve nella città, i rami frusciavano al suo passaggio e il freddo avanzava terribile in quella notte. L'edificio giaceva in un silenzio tombale, accompagnato dai respiri regolari delle anime addormentate e dallo scoppiettio del fuoco nella sala comune, dove solo e vuoto giaceva Domenico. Sedeva davanti al fuoco, e guardava oltre le fiamme, vedeva da lontano la sua casa bruciare. #lascrittricechecanta #notte
Appoggiavo maldestramente le cose qua e là nella speranza che rimanessero in piedi, e poi cadevano. Un po' come fa il mondo, ci colloca distrattammente in luoghi diversi sperando che rimaniamo in piedi, poi cadiamo, ci aiuta, ma ops, ricadiamo. Quasi ironico, poi ci rialziamo e stiamo in equilibrio, e poi impariamo a cadere. #lascrittricechecanta
Stavo pensando ad una cosa: il campo letterario oggi è pieno di VIP e youtuber che vogliono solo far soldi. Se guardate il tag capite che vorrei diventare una scrittrice, e appunto vorrei essere riconosciuta per le mie opere, ma di questo passo come farò? Nessuno pubblicherà mai nulla di mio. #lascrittricechecanta
Due settimane fa mi guardai allo specchio e fui sorpresa nel vedere la mia faccia. Strano vero? Siamo menti in corpi diversi, vedere il volto che ha quella vocina mi ha cambiato devo dire. Cioè, perchè io sono io? E gli altri? Sono vocine pensanti anche loro! Ricordo che pensai questa cosa a 4 anni, in chiave diversa, ma me la chiesi. Non ho risposte. #lascrittricechecanta
Chiamavamo sempre un nostro amico con nomignoli ispirati alla fattanza e alla droga, perchè spesso fingeva di spacciare roba o di fumare cannoni con gli scontrini. Divertente, specialmente in un quartiere come il nostro, dove di sostanze stupefacenti ne giravano a bizzeffe, e i ragazzi a 15 anni già marcati dal loro fumo. Oggi è rimasto lo stesso, e l'unico coi polmoni ancora puliti tra i ragazzi. #lascrittricechecanta
Quel giorno mio papà era seduto sul letto, con alcune carte e fazzoletti nelle mani. "Cosa sono?" gli chiesi. "Ricordi di quand'ero ragazzo, questi sono della prigione" Disse mostrandomi i fazzoletti di stoffa disegnati "Li hai disegnati tu? Perchè eri in prigione?" "Si, li ho fatti io. Non ho voluto fare la leva militare, e mi hanno spedito in carcere. Mi annoiavo ma almeno ero ancora libero". #lascrittricechecanta
Evitavo le linee grigie, ogni mio passo posava incerto sul bianco delle mattonelle causando talvolta uno sbilancio del bacino. Pensavo e canticchiavo con la testa bassa puntata sul pavimento, concentrata a non sbagliare. Lo ricordo come se fosse ieri, anzi, riflettendoci era ieri. Non credo importi molto se era ieri o un anno fa, sta di fatto che quel giorno fu l'inizio di tutto. #lascrittricechecanta
Avevo 10 anni quando iniziai a strappare fogli a righe dai quaderni per scriverci sopra di notte. Scrissi il primo capitolo di una storia: mai finito. Scrissi il secondo, il terzo, il quarto, il quinto..... Sono cambiata molto da quell'estate, sono nata alla prima parola e cresciuta tra le righe, aspetto ancora, e nel mentre scrivo storie. Ve ne canterò tante qui, sarete i primi a leggerle. #lascrittricechecanta