@unipocondriacafelice67

Nel 1789, quando il piccolo Ugo aveva poco più che 11 anni, un giorno la popolazione volle fare un assalto al ghetto ebraico di Zante, per ricercare negli ebrei un capro espiatorio, come spesso accadeva. Foscolo, mentre le porte stavano per cedere, saltò sul muro di cinta e gridò: "Vigliacchi, indietro! Vigliacchi!". La folla ne fu così impressionata che si disperse, lasciando perdere l'attacco. 

Ugo Foscolo era il primogenito della famiglia ed aveva 2 fratelli: Gian Donisio e Costantino Angelo, e una sorella Rubina. Assai triste è la sua storia familiare: rimase orfano di padre a soli 10 anni e il fratello Giovanni morì suicida, si dice, perchè non poteva sopportare la vergogna di un processo per dei soldi non restuiti. A lui dedicò il sonetto "In morte a mio fratello Giovanni". Anche l'altro fratello si suicidò, ma Ugo era già morto quando successe.

Ebbe una vita da esule, piena di viaggi e continui spostamenti, sempre tormentato dalla nostalgia per la sua patria da cui si era esiliato (sì, esilio volontario). Visitò molte località d'Europa: Padova, Bologna, Corfù, Spalato, Venezia, Lione, Parigi, Calais, Lilla, Milano e Londra. Proprio in un sobborgo di questa città, Turnham Grenn, morì il 10 settembre 1827 di tubercolosi miliare. Fu sepolto nel cimitero Chiswick, succesivamente le sue ceneri furono spostate a Firenze.</p>
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Citazione preferita: "Un uomo non muore mai se c'è qualcuno che lo ricorda"<br />
#letteratura #ugofoscolo

Ugo Foscolo, vero nome Niccolò Foscolo, nacque il 6 febbraio 1778 nell'isola greca di Zante, oggi Zacinto, che a quei tempi era sotto la repubblica di Venezia, città che il poeta definiva come una seconda patria. Il padre era un medico di origini veneziane, la madre era di origine greca. Lui stesso si soprannominò 'Ugo' fin dall'infanzia, per ricordare il capostipite della famiglia, patrizio facente parte della leggendaria Gens Aurelia. È molto spesso ricordato per la sua irrequietezza e per il suo animo ribelle e coraggioso, che aveva fin da piccolo, proprio come si ricorda in questo interessante aneddoto.

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