Nel 1958, danzavo un grosso uccello di fuoco di Stravinskij, è vero. Ed una mia rivale, un'altra ballerina, Galina Unanova, mi nascose le scarpette da danza. Sa, scherzi goliardici, dei dispettucci che si fanno nelle compagnie. Bè, con un Rond de Jambe, le spezzai un polso. Ricordo ancora quelle urla sgradevoli, quel "croc", con quelle urla così cacofoniche e dissonanti. La danza è sofferenza.
13/04/2018 alle 15:16