Dopo la morte di Luigi XIV v'era una crisi finanziaria dovuta alle continue guerre e si decise di tassare anche i ceti privilegiati (nobiltà e clero - 2% della popolazione che non pagava le tasse per tradizione) e Luigi XVI nel 1774 decise di riunire gli stati generali (Terzo Stato, Nobiltà e Clero, che non si riunivano dal 600).

La riunione era prevista per il maggio del 1789 e durante l'attesa vennero pubblicati vari testi politici tra cui il pamphlet (satirico).

La maggior parte dei temi trattati erano il numero dei rappresentanti e il sistema di voto.

Il partito nazionale era un partito avente parte della nobiltà e clero a favore del terzo stato che chiedeva la votazione individuale ed il raddoppiamento dei rappresentanti.

L'assemblea era formata da 1139 membri tra cui del terzo stato più della metà (avvocati, mercanti, proprietari terrieri, scienziati e medici).

291 del clero con maggioranza i parroci a favore del terzo stato mentre i 270 nobili intransigenti, però un terzo liberali.

Luigi XVI approvò il raddoppiamento dei rappresentanti ma non cambiò il sistema dei voti per via della nobiltà.

Il terzo stato occupò la sala della Pallacorda il 20 giugno del 1789, proclamandosi Assemblea nazionale constituente, giurando di non sciogliersi prima di aver dato alla Francia una costituzione.

Luigi XVI fu costretto a chiedere agli altri due ordini di unirsi ed il 9 Luglio del 1789 nacque l'assemblea nazionale costituente: primo atto formale della Rivoluzione.

L'assemblea nazionale temeva un intervento armato dal Re e si formarono due eserciti: Guardia nazionale (milizia borghese) e il popolo che il 14 Luglio assaltò la Bastiglia (prigione) con lo scopo di recuperare armi e liberare detenuti politici.

Il popolo assaltò i castelli il 4 Agosto 1789 e venne abolito il sistema feudale e soppressi i privilegi giuridici e fiscali.

@Eveilleuse ha creato l'account il 04/11/2017