Io mi son parte di quella possanza che vuole continuamente il male, e continuamente

produce il bene.

Sono lo spirito che nega continuamente: ed è ragione; però che quanto sussiste è

degno che sia subissato: e sarebbe stato pur meglio che niuna cosa fosse mai uscita ad

esistenza. Or dunque tutto ciò che voi uomini dite peccato, distruzione, quel che in somma

chiamate male, è mio special elemento.

Io vi parlo modestamente il vero. Se l'uomo, quella meschina congerie di pazzie, si da

ad intendere ch'egli sia un tutto; io son parte della parte che nel principio era in ogni cosa:

son parte delle tenebre che partorirono la luce: quella luce che, salita in orgoglio, ora

contende la prisca dignità e i campi dello spazio a sua madre la notte. Ma indarno pur

sempre, come che vi si affatichi; e impedita lambe le forme dei corpi, scaturisce dai corpi,

non abbellisce che i corpi, ed è dai corpi attraversata nella sua via, laonde ho speranza che

non durerà lungamente e le bisognerà coi corpi perire.

E, per dir vero, io non ho fatto gran lavoro insino a qui; questo non so che cosa, che

si oppone perpetuamente al nulla; questo massiccio mondo, per mille prove ch'io abbia fatto,

non ho ancor saputo in nessuna guisa azzannarlo. Vi ho adoperato e tremuoti e procelle, e

diluvi ed incendi; e terra e mare si ricompongono pur sempre nella quiete di prima. E né pure

ho saputo dare alcuno storpio a questa dannata semenza degli uomini e de' bruti! Quanti non

ne ho io già seppelliti di costoro! e sempre circola nuovo e prospero sangue; e tutto tira

innanzi di modo, ch'io sono talvolta sull'impazzire. E non pur dalla terra, ma dall'acqua e

dall'aria si svolgono continuamente migliaja di germi; e dal secco e dall'umido, e dal caldo e

dal freddo; e s'io non mi fossi riservata la fiamma, io non potrei dire di nessuna cosa: Questa

è mia.

@HicEtNunc ha creato l'account il 25/02/2018